Quello del libraio è sempre stato un mestiere pieno di fascino. Le vecchie librerie storiche, in legno, con scaffali pieni di volumi e la scaletta a scorrimento per arrivare a quelli più in alto. Le librerie ultramoderne in cristallo e acciaio, magari con un bistrot al centro dove stuzzicare qualcosa mentre si legge il libro appena comprato. Oppure le affollate librerie presenti in quasi tutte le affollate stazioni ferroviarie e negli aeroporti. In città, paesi, borghi o luoghi di transito, le librerie e i loro librai svolgono una funzione essenziale ad accrescere la conoscenza degli uomini di oggi e di quelli di domani.
Però. C’è un però. Sempre più spesso si sentono notizie di librerie che stanno chiudendo. Il passaggio dal cartaceo al digitale ha messo fortemente in crisi tali attività. Tuttavia, c’è chi ancora si fa attrarre dal fascino della carta e continua ad acquistare libri tradizionali, tanto che molte librerie pubblicano periodicamente anche la classifica dei libri più venduti. Il profumo delle pagine inchiostrate e la sensazione tattile che si ha nello sfogliarle, infatti, sono elementi che neanche la più spinta delle tecnologie potrà mai sostituire. Lo Stato ha dunque deciso di dare una mano alle librerie, soprattutto a quelle più piccole.
A partire da domani sarà possibile presentare domanda per il bonus librerie. Parliamo del credito d’imposta fino a 20.000 euro riconosciuto a chi vende libri nuovi o usati e parametrato alle spese sostenute nel corso dell’anno per lo svolgimento della propria attività: IMU, TARI, affitto, ecc. Le domande possono essere presentate dalle ore 12 del 15 settembre 2022 e fino alla stessa ora del 28 ottobre 2022.
Può presentare istanza il venditore al dettaglio di libri in esercizi specializzati con codice ATECO principale 47.61 (Commercio al dettaglio di libri nuovi in esercizi specializzati) e anche chi ha il codice 47.79.1 (Commercio al dettaglio di libri di seconda mano).
Il bonus librerie
Possono beneficiare del bonus librerie gli esercenti che:
- abbiano sede legale nello Spazio Economico Europeo;
- siano soggetti a tassazione in Italia;
- siano in possesso di classificazione ATECO principale 47.61 o 47.79.1, come risultante dal registro delle imprese;
- abbiano prodotto nel corso dell’esercizio finanziario precedente ricavi derivanti da cessione di libri, pari ad almeno il 70% dei ricavi complessivamente dichiarati.
Il bonus librerie è un credito d’imposta concesso a ciascun esercente nei limiti della normativa UE, fino all’importo massimo annuo di: 20.000 euro per gli esercenti di librerie che non risultano ricomprese in gruppi editoriali dagli stessi direttamente gestite e di 10.000 euro per gli altri esercenti.
A ogni modo, l’importo del credito dipende dal costo sostenuto dall’esercente per singolo punto vendita e relativo a: imposta municipale unica – IMU; tassa sui rifiuti – TARI; imposta sulla pubblicità; ex tassa per l’occupazione di suolo pubblico; spese per locazione, al netto IVA; spese per mutuo; ecc.
Si considerano le spese sostenute nell’anno precedente la richiesta di credito di imposta.
Domande dal 15 settembre
Come detto in premessa, a partire da domani, sarà possibile richiedere il bonus librerie.
Le domande potranno essere presentate dalle ore 12:00 del 15 settembre 2022 fino al 28 ottobre alle ore 12:00, esclusivamente tramite il portale https://taxcredit.librari.beniculturali.it/sportello-domande/. Per l’anno in corso nella domanda dovrà essere specificata anche la dimensione dell’impresa (micro, piccola, media, grande). Attenzione, dovranno rinnovare la registrazione al portale anche coloro che lo scorso anno hanno già presentato istanza per il riconoscimento del credito d’imposta.
Una volta terminata la presentazione delle domande, la direzione generale Biblioteche e istituti culturali trasmetterà all’Agenzia delle entrate i dati degli esercenti ai quali è stato riconosciuto il bonus. Con i relativi importi.
Di seguito sul sito della stessa Direzione generale sarà pubblicato l’elenco definitivo dei beneficiari.
Dal 10 del mese successivo alla pubblicazione dell’elenco, l’esercente potrà utilizzare i credito d’imposta in F24, da presentare solo tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate.
Ci auguriamo che questi incentivi a resistere ancora, senza arrendersi e abbassare la saracinesca, siano sufficienti a salvaguardare un’attività che merita non solo di sopravvivere ma di tornare agli antichi splendori. L’unico modo per non soccombere è studiare e arricchire la propria conoscenza, diceva un saggio. E per poterlo fare farlo abbiamo ancora bisogno, oggi più di ieri, di validi librai e buone librerie. Solo dopo arriveranno anche i lettori.