Docenti e personale della scuola hanno diritto al bonus mamma 3 mila euro. Come cantava Toto Cutugno con il brano Le mamme: “Due braccia grandi per abbandonarmi dentro se la notte avevo un po’ paura. Occhi profondi per cui ero un libro aperto, senza dire neanche una parola. Aveva mille modi buoni per svegliarmi, quando non volevo andare a scuola e mi chiedevo mentre le guardavo i piedi “Questo angelo perché non vola?””.
La mamma, in effetti, è l’angelo custode di ognuno di noi.
Un legame indissolubile che si riversa in diverse azioni quotidiane, sia sotto il punto di vista affettivo che pratico. A partire dall’alimentazione fino ad arrivare alla scuola, infatti, sono tante le cose di cui ogni mamma si occupa. Nella maggior parte dei casi, inoltre, viene richiesto di sborsare del denaro.
Proprio per far fronte a tali spese la maggior parte delle donne si ritrova a districarsi tra impegni famigliari e lavorativi. Un compito non di certo facile da gestire, che ha spinto il governo a mettere in campo una nuova misura a sostegno delle mamme lavoratrici.
Esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri
Attraverso l’ultima legge di Bilancio il governo guidato da Giorgia Meloni ha introdotto il cosiddetto bonus mamma 3 mila euro. A tal proposito, come si legge nella circolare numero 27 del 31 gennaio 2024, nel periodo compreso dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2026:
“alle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto un esonero del 100 per cento della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile”. […] In via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, anche alle lavoratrici madri di due figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, a esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo”.
Bonus mamma 3 mila euro per docenti e personale scuola: requisiti e domanda
Hanno pertanto diritto a questo bonus pari a 250 euro al mese, fino a massimo 3 mila euro, le donne, mamme di due o tre figli, che lavorano sia nel settore privato che in quello pubblico. In quest’ultima categoria rientrano, ad esempio, le insegnanti e il personale scolastico.
Per beneficiare di tale opportunità si deve presentare apposita domanda di adesione. Attraverso quest’ultima si dichiara di essere in possesso dei requisiti richiesti. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso NoiPA, agirà da sostituto di imposta ed erogherà il bonus direttamente sul cedolino paga.
Al momento, è bene sottolineare, non ci sono informazioni certe in merito alle modalità di richiesta del bonus per le mamme lavoratrici del settore pubblico. NoiPA è al lavoro per adeguare il proprio sistema e provvederà il prima possibile a fornire le relativa istruzioni operative.
Intanto si consiglia di inoltrare apposita domanda alla Ragioneria territoriale dello Stato, ovvero RTS, di competenza. Quest’ultima provvederà a trasmettere tale richiesta all’ufficio pagatore di riferimento. Si invita, inoltre, ad allegare la copia di un vostro documento di riconoscimento in corso di validità e dei codici fiscali dei figli.