Il bonus mamma non spetta a tutte le lavoratrici madri ma solo quelle che hanno un certo numero di figli. Inoltre, la lavoratrice deve risultare assunta con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Si concretizza nell’esonero (100%) della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico della lavoratrice madre. Ciò si traduce nel dire una busta paga più alta.
È previsto per il periodo paga 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2026, nel limite massimo di 3.000 euro annui da riparametrare su base mensile.
In redazione arriva un quesito.
Salve, sono una lavoratrice con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Sono madre di tre figli, tutti minori di età. Uno di loro è disabile. Da gennaio 2024 sono in congedo straordinario 104. Sono a chiedere, quindi, se posso comunque chiedere alla mia azienda l’applicazione del bonus mamma.
Tre o più figli
Come detto in premessa, oltre ad avere il contratto di lavoro a tempo indeterminato, la lavoratrice deve essere madre di più figli.
In dettaglio, la lavoratrice deve essere madre di tre o più figli e il bonus si applica non oltre il mese in cui il figlio più piccolo compie 18 anni. Dunque, se ad esempio, la lavoratrice con contratto a tempo indeterminato ha tre figli, di cui il più piccolo compie 18 anni a marzo 2025, il bonus mamma si applicherà per il periodo paga che va da gennaio 2024 a marzo 2025.
Limitatamente al periodo paga 2024, il beneficio lo possono richiedere anche le lavoratrici madri con due o più figli. In tal caso lo si applica fino al mese del 2024 in cui il più piccolo compie 10 anni.
Già detto anche che la domanda bonus mamma si deve fare direttamente al datore di lavoro.
Bonus mamma, in caso di congedo straordinario o maternità
In merito al quesito della lettrice, ricordiamo che, il congedo straordinario 104 è un periodo di assenza (massimo 2 anni) dal lavoro retribuito, concesso ai lavoratori dipendenti che assistano familiari con disabilità grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104.
Durante il periodo di congedo straordinario, il lavoratore o la lavoratrice percepisce un’indennità a copertura della mancata retribuzione pagata dal datore di lavoro. Detta indennità è pagata dall’INPS.
Pertanto, non percependo la lavoratrice, durante il periodo di congedo straordinario, una vera retribuzione, ne consegue che in detto periodo il bonus mamma non spetta.
Stessa cosa dicasi per il periodo di congedo di maternità o parentale, durante il quale la lavoratrice percepisce un’indennità e non la retribuzione. In tale ipotesi, tuttavia, laddove, in considerazione di quanto dica il contratto di lavoro, sia previsto il versamento di un’integrazione salariale da parte del datore di lavoro, limitatamente a tale contribuzione è possibile usufruire del bonus mamma in esame.