Bonus mamma lavoratrice 2025, novità dal governo, l’agevolazione viene estesa

Bonus mamma lavoratrice 2025, novità dal governo con proroga della misura e agevolazione che viene estesa alle autonome.
5 giorni fa
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Bonus mamma lavoratrice 2025, novità dal governo, l’agevolazione viene estesa
Foto © Pixabay

Una delle misure che hanno fatto più clamore nel 2024 è sicuramente il bonus lavoratrice madre, che molte dipendenti hanno deciso di sfruttare. Con questa misura, alcune lavoratrici hanno potuto godere di un surplus in busta paga dovuto, di fatto, a una decontribuzione totale dei contributi a loro carico.

Il bonus, nato con la legge di Bilancio 2024, ha permesso alle lavoratrici che hanno presentato domanda di ottenere un netto in busta paga più alto, con un recupero variabile in base al loro reddito.

La notizia del giorno, però, è che il governo, nella legge di Bilancio che si accinge a completare, ha deciso non solo di confermare in toto la misura – anche per la parte che doveva durare solo fino al 31 dicembre 2024 – ma anche di allargarla ad altre lavoratrici.

Bonus mamma lavoratrice 2025, novità dal governo: l’agevolazione viene estesa

Nel 2024 è entrato in vigore il bonus mamma lavoratrice, una misura che ha offerto alle interessate una decontribuzione totale della contribuzione a loro carico. Parliamo di lavoratrici dipendenti con contratto a tempo indeterminato, ad eccezione di badanti, colf e tutte le altre che rientrano nel settore domestico. La misura attualmente in vigore, infatti, riguarda solo le lavoratrici dipendenti con contratto a tempo indeterminato, che, grazie a questo bonus, possono evitare di subire in busta paga la trattenuta a loro carico dei contributi INPS.

Quindi, ciò che non viene trattenuto in busta paga finisce per diventare un extra stipendio, aumentando il netto in busta paga.

Come funziona il bonus mamma lavoratrice nel 2024

Ma a quanto ammonta questa decontribuzione? Prima di vedere cosa offre il governo con le novità di quest’anno, è meglio fare il punto della situazione relativa alla misura attualmente in funzione. Le lavoratrici dipendenti con contratto a tempo indeterminato hanno a loro carico una trattenuta del 9,19% come contribuzione mensile all’INPS.

Il bonus mamma lavoratrice offre la decontribuzione totale, ovvero cancella interamente quanto ogni mese le lavoratrici devono versare a loro carico.

La parte di contribuzione a carico del datore di lavoro, invece, resta intatta.

Tuttavia, a causa del taglio del cuneo fiscale nel 2024 (misura, tra l’altro, non solo confermata ma resa strutturale nella legge di Bilancio 2025), le lavoratrici già versavano meno contributi. Infatti, il taglio del cuneo fiscale non è altro che una decontribuzione del 7% di quel 9,19% per chi ha un reddito fino a 25.000 euro, e una decontribuzione del 6% per chi ha un reddito sopra 25.000 euro e fino a 35.000 euro.

Quindi, al netto del bonus mamma lavoratrice, da tempo ci sono lavoratori e lavoratrici che versavano solo una minima parte di contributi a loro carico.

Novità dalla manovra: come cambia la misura, se cambia e quali sono i correttivi

Nel 2025 il governo ha deciso di prolungare la misura. Quindi, anche nel 2025 il bonus mamma lavoratrice sarà in funzione. A dire il vero, la misura è nata come triennale, valida cioè fino a fine 2026. Solo che la parte di bonus mamma lavoratrice destinata a donne con solo due figli avuti era stata introdotta in via sperimentale solo per il 2024.

Nello specifico, il bonus consente di godere di questa decontribuzione totale del 9,19% per le donne madri di tre o più figli. E fino al compimento dei 18 anni di età del figlio più piccolo e fino al 31 dicembre 2026. Mentre per le madri di due soli figli, la decontribuzione era prevista solo fino al 31 dicembre 2024. E fino al compimento dei 10 anni di età del figlio più piccolo.

Anziché scadere il 31 dicembre 2024, per le madri lavoratrici con due soli figli avuti lo sconto sarà fruibile fino alla fine del 2025. Lo ha confermato il governo nella legge di Bilancio. La manovra, tra l’altro, estende il bonus mamma lavoratrice anche alle lavoratrici autonome.

Questa è l’altra grande novità su cui, però, si attendono i dettagli.

Tornando al bonus mamma lavoratrice e al suo funzionamento, per le lavoratrici che già beneficiano del taglio del cuneo fiscale precedentemente citato, il recupero in busta paga è del 2,19% per chi ha redditi fino a 25.000 euro e del 3,19% per chi ha redditi fino a 35.000 euro. Di fatto, grazie al bonus mamma lavoratrice, molte di loro godono della decontribuzione totale.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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