Bonus mamme 2024. Pronto il modello da presentare in azienda (CdL)

La Fondazione studi Consulenti del Lavoro ha preparato un modello di domanda bonus mamme 2024 per comunicare i codici fiscali dei propri figli
10 mesi fa
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lavoratrici mamme
Foto © Pixabay

La Fondazione studi Consulenti del Lavoro, si è soffermata sulla grande novità della Legge di bilancio 2024 (L.n°213/2023) in materia di sgravi contributivi, il riferimento è al c.d. bonus mamme 2024. La Manovra prevede un forte sconto sui contributi previdenziali nella busta paga delle lavoratrici mamme con un contratto a tempo indeterminato.

L’INPS ha già fornito chiarimenti in merito con la circolare n° 27/2024.

Per beneficiare dello sconto sui contributi, le lavoratrici devono porre in essere uno specifico adempimento. In particolare, è necessario comunicare all’INPS i codici fiscali dei figli che legittimano la richiesta dello sgravio.

E’ corretto parlare al plurale perché il bonus spetta alle mamme che hanno almeno due figli. A ogni modo la comunicazione dei codici fiscali può essere effettuata anche per il tramite della propria azienda. A tal fine i Consulenti del Lavoro hanno messo a disposizione un modello di domanda di bonus mamme da presentare al proprio datore di lavoro.

Il bonus mamme

A prevedere uno scontro sui contributi IVS, c.d. contributi sociali, a carico delle lavoratrici mamme, sono i commi da 180 a 182 della L.n°213/2023. Lo sconto riguarda sia i lavoratori del settore pubblico sia quelli del settore privato.

Partiamo dall’assunto in base al quale, di norma, i contributi previdenziali a carico dei lavori dipendenti sono calcolati sulla base delle seguenti aliquote: 9,19% per le lavoratici dipendenti del settore non agricolo; 8,84 per le lavoratici dipendenti del settore agricolo.

Detto ciò, la Manovra prevede uno sconto del 100% nel limite massimo di 3.000 euro annui.

Andando più nello specifico, lo sconto spetta in favore:

  • delle lavoratrici madri di tre o più figli;
  • con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico.

Il bonus sarà riconosciuto fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo (sempre e solo per i periodi di paga 2024-2026).

Per un importo massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.

Solo per l’anno 2024, in via sperimentale, il bonus mamme 2024, sarà riconosciuto in busta paga anche alle lavoratrici madri di due figli: con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Cosicché, per fare chiarezza, le lavoratrici in possesso dei requisiti a gennaio 2024, hanno diritto all’esonero a partire dallo stesso mese. Se invece la nascita del secondo figlio avviene in corso d’anno, il bonus sarà riconosciuto a partire dal mese di nascita . A ogni modo si rimanda alla guida completa sul bonus mamme.

Bonus mamme 2024. I requisiti

Volendo fare un sunto generale sui requisiti richiesti ai fini del bonus mamme, è corretto affermare che lo sconto contributivo spetta:

  • alle lavoratrici dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato;
  • con tre o più figli, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo;
  • con due figli, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo (in via sperimentale);
  • per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 nel caso suddetto di madri con almeno tre figli e per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 nel caso suddetto di madri con due figli;
  • nella misura del 100 per cento dei contributi previdenziali;
  • nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile. Restano esclusi i rapporti di lavoro domestico.

Si ponga attenzione al fatto che lo sconto sui contributi porterà le lavoratrici ad avere un reddito più alto. Non ci sono infatti contributi da portare in deduzione. Dunque, parte dello sgravio verrà assorbito dalla maggiore Irpef da versare allo Stato. A ogni modo, il risparmio complessivo c’è ed è pure molto conveniente.

Bonus mamme 2024. Pronto il modello da presentare in azienda (CdL)

In base a quanto detto fin qui, è lecito chiedersi se la domanda del bonus mamme va fatta all’INPS o alla propria azienda.

In base alle indicazioni riportate nella circolare n°27/2024 dell’INPS sul bonus mamme:

Al fine di agevolare l’accesso alla misura in trattazione, le lavoratrici pubbliche e private titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato possono comunicare al loro datore di lavoro la volontà di avvalersi dell’esonero in argomento, rendendo noti al medesimo datore di lavoro il numero dei figli e i codici fiscali di due o tre figli.

I datori di lavoro possono, conseguentemente, esporre nelle denunce retributive l’esonero spettante alla lavoratrice.

Nella stessa circolare viene specificato che la lavoratrice può anche rivolgersi direttamente all’INPS per comunicare i codici fiscali dei figli. A tal fine, l’INPS metterà a disposizione dei contribuenti un apposito applicativo. Applicativo che consentirà di inserire i codici fiscali.

A ogni modo, per chi volesse comunicare già i dati al proprio datore di lavoro può sfruttare il modello di domanda bonus mamme 2024 messo a disposizione dalla Fondazione studi Consulenti del Lavoro con la circolare n°1/2024.

Infine, una precisazione, il bonus mamme spetta anche in favore delle lavoratrici che, nell’ambito del proprio nucleo familiare, abbiano bambini in adozione o in affidamento. 

Riassumendo…

  • La Legge di bilancio 2024 ha introdotto il c.d. bonus mamme;
  • il bonus mamme spetta per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026;
  • per ottenere il bonus mamme 2024 è necessario comunicare i codici fiscali dei propri figli.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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