Con l’approvazione definitiva della manovra di bilancio 2025, il panorama previdenziale italiano si arricchisce di importanti conferme e novità. Tra queste, la proroga di Quota 103 e il rinnovato incentivo noto come bonus Maroni si pongono al centro del dibattito.
Il bonus, concepito per premiare i lavoratori che scelgono di rimandare il pensionamento pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata, si presenta in una veste aggiornata e con ulteriori vantaggi per chi decide di proseguire l’attività lavorativa.
Proroga Quota 103: conferma anche per il bonus Maroni
Quota 103, introdotta nelle precedenti manovre e prorogata poi, permette ora il pensionamento anticipato anche a chi raggiunge 62 anni di età e 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2025.
Tuttavia, non tutti i lavoratori che maturano i requisiti per Quota 103 scelgono di usufruirne. Alcuni, per ragioni personali o economiche, optano per proseguire la carriera lavorativa. È in questo contesto che il bonus Maroni assume rilevanza, offrendo un incentivo significativo per chi decide di posticipare il pensionamento.
Caratteristiche e funzionamento dell’incentivo a restare
Il bonus Maroni si configura come un’opportunità per i lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti di Quota 103, scelgono di non accedere alla pensione anticipata. Questo incentivo consiste nella possibilità di percepire una busta paga più alta grazie alla mancata trattenuta dei contributi INPS a carico del lavoratore. Tale meccanismo permette di ottenere un incremento netto nello stipendio mensile.
Va sottolineato che il bonus Maroni è facoltativo: spetta al lavoratore decidere se fare richiesta per accedere all’incentivo. La scelta di rinunciare alla trattenuta contributiva, tuttavia, ha un impatto sulla futura pensione, poiché meno contributi versati significano una riduzione del montante contributivo accumulato, influenzando così l’importo finale della pensione.
Le due novità del Bonus Maroni 2025
L’edizione 2025 del bonus Maroni introduce due cambiamenti rilevanti rispetto agli anni precedenti, ampliando la platea dei beneficiari e rendendo l’incentivo ancora più vantaggioso. In particolare, viene previsto in manovra 2025:
- esenzione dall’IRPEF: la somma aggiuntiva in busta paga derivante dal bonus Maroni non concorrerà alla formazione dell’imponibile fiscale. Questo significa che il beneficio non sarà soggetto alla tassazione IRPEF, garantendo un guadagno netto maggiore per i lavoratori che scelgono di aderire.
- estensione ai lavoratori con pensione anticipata ordinaria: per la prima volta, il bonus viene riconosciuto anche a coloro che, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, decidono di continuare a lavorare. La pensione anticipata ordinaria, ricordiamo, consente il pensionamento con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, indipendentemente dall’età anagrafica. Questa novità amplia significativamente il bacino di lavoratori che possono beneficiare del bonus.
Bonus Maroni: una scelta da valutare
La decisione di aderire al bonus Maroni, come detto, non è priva di conseguenze. Sebbene l’incremento della retribuzione mensile rappresenti un vantaggio immediato, i lavoratori devono considerare l’impatto a lungo termine sulla loro pensione futura. La riduzione dei contributi versati durante il periodo di adesione al bonus può comportare una diminuzione dell’assegno pensionistico, richiedendo una valutazione attenta delle proprie esigenze finanziarie presenti e future.
Inoltre, la novità dell’esenzione dall’IRPEF rende il bonus ancora più allettante, poiché permette di massimizzare il beneficio economico senza gravare sulla tassazione. Questa misura potrebbe incentivare un numero maggiore di lavoratori a prolungare la carriera lavorativa. Contribuendo indirettamente al sistema previdenziale grazie al continuo versamento di contributi da parte del datore di lavoro.
Riassumendo…
- Confermata Quota 103: pensione anticipata con 62 anni di età e 41 di contributi.
- Bonus Maroni: incentivo per chi rinvia il pensionamento, aumentando lo stipendio netto in busta paga.
- Esenzione fiscale: beneficio non tassato IRPEF, massimizzando il guadagno per i lavoratori aderenti.
- Novità 2025: bonus esteso a chi rimanda pensione anticipata ordinaria.
- Impatto sulla pensione: ridotti contributi versati possono influire sull’importo dell’assegno futuro.