“Oggi è un giorno importante“. E’ stata assegnata all’esame della Commissione Finanze di Montecitorio la proposta di legge A.C. 97, contenente misure a favore della celebrazione del matrimonio religioso, dunque parliamo del c.d. bonus matrimonio.
Difatti,, inizia l’iter che potrebbe portare all’approvazione finale del bonus.
Come spiegato nella relazione illustrativa, il bonus ha la finalità di favorire la celebrazione di matrimoni religiosi, considerato che la diminuzione della nuzialità persiste e si accentua soprattutto tra i più giovani.
Nella relazione si spiega che le ragioni che allontanano le giovani coppie dall’altare e che le portano a prendere in considerazione solo ed esclusivamente il matrimonio civile sono molteplici e di natura differente. Innanzitutto il matrimonio civile è di per sé una celebrazione meno onerosa rispetto al matrimonio religioso. Molte coppie sono dubbiose anche sui corsi prematrimoniali, i quali hanno una finalità ben precisa e spesso sottovalutata: cercare di far capire alla coppia se si è realmente pronti nel prendere la decisione di sposarsi.
Dunque in primis è una questione di soldi.
Proprio per incentivare i matrimoni religiosi si spinge sull’approvazione del bonus matrimonio. Vediamo in cosa consiste di preciso.
Il bonus matrimonio
Il bonus matrimonio consiste in una detrazione Irpef (si scaricano dal reddito in dichiarazione), delle spese pagate, a decorrere dal 1° gennaio 2023 per la celebrazione del matrimonio religioso.
Le spese agevolabili sono quelle afferenti:
- la passatoia e i libretti,
- l’addobbo floreale,
- gli abiti per gli sposi,
- il servizio di ristorazione, il servizio di acconciatura e il servizio fotografico.
Chi può beneficiare del bonus matrimonio?
Il bonus matrimonio spetta alle giovani coppie under 35 anni che hanno un ISEE riferito al reddito dichiarato al 31
dicembre 2022 non superiore a 23.000 euro e non superiore a 11.500 euro a persona.
La detrazione del 20% spetta su un importo di spesa non superiore a 20.000 euro.
Dunque, il bonus massimo spettante è pari a 4.000 euro.
La detrazione deve essere ripartita in 5 quote annuali. Ciò significa che la singola quota, può essere utilizzata per coprire l’Irpef da pagare in quello specifico anno e il residuo non può essere portato all’anno successivo.
Tuttavia, ci sono ulteriori requisiti da rispettare.
Infatti, per prendere il bonus matrimonio:
- le spese devono state essere sostenute in Italia e,
- i beneficiari del bonus devono essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno dieci anni.
Modalità di pagamento delle spese e documenti da conservare
La proposta di legge regola anche le modalità di pagamento delle spese nonché la documentazione da conservare.
In particolare:
- i pagamenti devono essere effettuati con bonifico ovvero con carta di debito o di credito.;
- non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Se il pagamento è disposto tramite bonifico, non è necessario utilizzare quello appositamente predisposto dalle banche e dalla società Poste italiane Spa che prevede l’applicazione della ritenuta dell’ 8%.
I documenti da conservare al fine di usufruire del bonus matrimonio sono: la ricevuta del bonifico, la ricevuta di avvenuta transazione per quanto riguarda i pagamenti con carta di credito o di debito, l’estratto conto e tutte le fatture di acquisto, riportanti la natura, la quantità e qualità dei beni e dei servizi acquistati.