Bonus medici e dentisti Enpam: 1000 euro al mese se c’è stato calo del fatturato

Con oltre 57mila richieste già presentate, l’ente di previdenza attende altre migliaia di richieste del contributo istituito con proprio fondo a fronte della crisi dal Covid-19 che ha colpito i medici liberi professionisti
5 anni fa
2 minuti di lettura
Medicine doctor hand touching computer interface as medical network connection with modern virtual screen, medical technology network concept

Un contributo mensile di 1.000 euro per tre mesi con possibilità, dunque, di arrivare a 3.000 euro, è previsto dall’Enpam (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici), che come annunciato sul proprio sito istituzionale verserà con propri fondi l’indennità a tutti i medici e odontoiatri che svolgono libera professione e che hanno avuto un calo del reddito importante a causa del Covid-19. La richiesta, per chi non vi abbia ancora provveduto, può essere fatta direttamente tramite l’area riservata del sito istituzionale dell’ente (nella domanda occorre riportare anche l’IBAN dove si vuole venga accreditato il beneficio).

L’indennizzo è cumulabile con le eventuali ulteriori provvidenze fruite dall’iscritto a fronte della crisi da Coronavirus (ad esempio il bonus 600 euro). Non c’è, invece, compatibilità con il sussidio riconosciuto per la quarantena ai sensi dell’articolo 5 “Interventi aggiuntivi per calamità naturali”, comma 4, del Regolamento delle prestazioni assistenziali aggiuntive del Fondo della Libera Professione – “Quota B” del Fondo Generale e con l’indennità per malattia o infortunio prevista dal Regolamento a tutela dell’inabilità temporanea a favore degli iscritti alla “Quota B” del Fondo di previdenza generale.

Requisiti e durata

Come anticipato il diritto al contributo è legato al calo del fatturato. Nel dettaglio, ne possono beneficiare coloro che hanno registrato in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oppure nel minor lasso di tempo che intercorre tra il 21 febbraio e la data della domanda, un calo del proprio fatturato, superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019. Inoltre è necessario che nel 2019 siano stati versati all’ente contributi di Quota B relativa a redditi libero professionali prodotti nel 2018; non essere titolare di pensione a carico dell’Enpam o di altri enti di previdenza obbligatoria; essere in regola con i versamenti dei contributi previdenziali obbligatori dovuti all’Enpam. Il beneficio sarà erogato per il periodo autocertificato e, comunque, come già detto, per massimo di tre mesi.

In merito alla misura, esso spetterà per intero (1.000 euro per ciascuno dei mesi) per gli iscritti che hanno versato, nell’anno 2019 (redditi 2018), il contributo di “Quota B” sulla base dell’aliquota intera. Per chi, invece, ha versato il contributo con l’aliquota ridotta, il contributo è rideterminato in considerazione del rapporto fra l’aliquota ridotta e l’aliquota contributiva ordinaria vigente nel medesimo anno. Si tenga, altresì presente che laddove la domanda sia presentata per un periodo inferiore ai tre mesi (ad esempio una domanda presentata dal 21 febbraio al 4 aprile) l’indennità sarà riproporzionata per coprire il periodo che va dal 21 febbraio alla data di presentazione della domanda. Per continuare a ricevere l’indennizzo è necessario fare una nuova domanda per autocertificare la riduzione del reddito nel periodo successivo.

Il criterio di calcolo del calo del fatturato

Sul sito dell’Enpam è anche illustrato un esempio di calcolo del calo del fatturato che qui riportiamo testualmente con riferimento ad una domanda fatta il 4 aprile scorso. La verifica della riduzione al momento della domanda va determinato facendo un rapporto rispetto al numero di giorni che sono trascorsi dal 21 febbraio 2020. Quindi, da quest’ultima data al 4 aprile sono trascorsi 42 giorni. Nell’ultimo trimestre del 2019, invece, c’erano 92 giorni. Pertanto, se il fatturato dal 21 febbraio al 3 aprile diviso per 42, è calato del 33% rispetto al fatturato dell’ultimo trimestre 2019 diviso per 92, allora il requisito è soddisfatto. Detto ciò, il pagamento del contributo dovrebbe iniziare a giorni come risulta dal comunicato della cassa previdenziale del 23 aprile scorso, in cui l’istituto metteva anche a conoscenza che sono oltre 57mila i medici e gli odontoiatri che ne hanno fatto richiesta, ma che si attendono altre decine di migliaia di domande. “Nel frattempo l’Enpam si prepara anche varare delle misure integrative a favore dei pensionati che continuano a versare i contributi sulla libera professione e per permettere anche gli iscritti in ritardo con i contributi di ricevere gli aiuti” conclude il comunicato.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Presto si potrà fare a meno dello SPID e si potrà utilizzare la Carta di identità elettronica come chiave digitale.
Articolo precedente

SPID, boom di attivazioni per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione

Articolo seguente

Verso il nuovo BTp Italia, i segnali non incoraggianti per l’emissione dal 18 maggio