Cosa succede se, causa della pandemia da Covid-19, non si è completato l’acquisto dell’arredo di casa? Si può, comunque, godere del bonus mobili se gli acquisti sono effettuati dopo diverso tempo rispetto ai lavori di ristrutturazione?
Si pensi al caso di un soggetto che ha eseguito lavori di ristrutturazione nel 2019 e che a causa della pandemia non ha terminato l’acquisto di arredo, un po’ per mancanza di liquidità e un po’ per timore di recarsi nei negozi (quando non erano chiusi peraltro).
Il bonus mobili dipende dal bonus ristrutturazione
Il bonus mobili e grandi elettrodomestici consiste in una detrazione fiscale del 50% (da godere in 10 quote annuali di pari importo) riconosciuta a fronte di spese sostenute per l’acquisto dei citati beni destinati ad arredare un immobile abitativo oggetto di ristrutturazione su cui si gode della relativa detrazione (bonus ristrutturazione).
In altri termini può esserci bonus mobili solo laddove c’è anche bonus ristrutturazione.
Per godere del beneficio è necessario che il pagamento della spesa sia fatto con strumenti tracciabili, diversi dall’assegno.
Il bonus mobili è legato sempre alla data di inizio lavori
Come si evince anche dalla guida predisposta sull’argomento dall’Agenzia delle Entrate, il bonus mobili spetta sugli acquisti fatti nel 2021 solo se eseguiti da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2020.
Per gli acquisti fatti nel 2020, il bonus, invece, spetta a condizione che l’intervento di ristrutturazione edilizia sia iniziato non prima del 1° gennaio 2019.
Il legislatore non prevede nessuna deroga a questa regola e ciò nemmeno laddove gli acquisti non siano effettuati (e quindi rimandati) per causa di forza maggiore (come può essere la pandemia da Covid-19).
In conclusione, ai fini del beneficio gli acquisti fatti nel 2021, per lavori iniziati prima del 1° gennaio 2020 (quindi nel 2019) non possono, in nessun caso, dar luogo al bonus mobili.
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