Bonus mobili alla prova della CILA. Le verifiche da fare con il Caf

Il bonus mobili 2024 deve essere collegato a lavori di ristrutturazione iniziati non prima di gennaio 2023
3 settimane fa
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bonus mobili
Foto © Pixabay

Uno dei requisiti necessari per ottenere il bonus mobili riguarda la data di avvio dei lavori di ristrutturazione. Infatti, la detrazione spetta a condizione che gli interventi di ristrutturazione ai quali deve essere sempre collegato l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici,  siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto.

Dunque, il bonus mobili 2024 deve essere collegato a lavori di ristrutturazione iniziati dal 1° gennaio 2023 in avanti.

Per lavori che richiedono la CILA, l’anno della sua presentazione può coincidere con quello di acquisto dei mobili?

Vediamo come devono essere interpretate le disposizioni in materia di presentazione della CILA ai fini della spettanza del bonus mobili.

Il bonus mobili

Quando si parla di bonus mobili si fa riferimento alla detrazione del 50% riconosciuta a chi ristruttura la propria casa e decide di comprare per lo stesso immobile determinati mobili o elettrodomestici.

Il bonus mobili spetta anche per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024.

E’ agevolato l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici:

  • di classe non inferiore alla classe A per i forni;
  • alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie;
  • alla classe F per i frigoriferi e i congelatori (Fonte fisco oggi).

Il bonus è pari al 50% delle spese sostenute su un importo massimo di: 10.000 euro per l’anno 2022,  8.000 per l’anno 2023, 5.000 euro per il 2024. Dunque la detrazione è pari rispettivamente a: 5.000 euro, 4.000 euro, 2.500 euro.

Attenzione anche al cumulo con le spese degli anni precedenti e ai lavori a cavallo d’anno.

In tale ipotesi ci viene in aiuto un esempio riportato nella guida del Fisco:

Se con riferimento a un intervento edilizio iniziato nel 2021 sono già stati acquistati nello stesso anno mobili per 8.000 euro, per i quali è stata richiesta la relativa detrazione del 50%, sugli acquisti effettuati nel 2022 si potrà usufruire di una detrazione calcolata sull’importo massimo di 2.000 euro (10.000 limite spesa 2022-8.000 spese 2021).

Per gli acquisti del 2022 non spetterà alcuna detrazione, invece, se nel 2021 sono già stati acquistati mobili ed elettrodomestici per un importo pari o superiore ai 10.000 euro.

I requisiti

In base alle indicazioni contenute nella guida ADE sul bonus mobili, il bonus mobili non spetta solo a chi ha pagato le spese di ristrutturazione. Infatti, può scaricare la spesa per i mobili e gli elettrodomestici anche chi ha pagato soltanto gli oneri di urbanizzazione relativi a interventi di ristrutturazione.  O solo una parte delle spese dei lavori o solamente il compenso del professionista.

Sulle modalità di pagamento, i pagamenti possono essere effettuati con bonifico, bancomat o carte di credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Facendo attenzione alle ipotesi di bonifico errato e alle indicazioni dell’ADE.

Se il pagamento è disposto con bonifico, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.

Facendo attenzione alle ipotesi di bonifico errato.

La detrazione è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate. Anche in questo caso però il pagamento deve avvenire con una delle suddette modalità. Il contribuente dovrà essere in possesso di una copia della ricevuta del pagamento.

La spesa potrà essere portata in detrazione con effetti a partire dall’anno di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria. Dunque con spesa pagata nel 2023, ci sarà tempo fino al 31 ottobre 2024 per indicare la prima quota (la prima di 10) della detrazione. Il 31 ottobre infatti è l’ultimo giorno per presentare il modello Redditi 2024 (redditi prodotti nel 2023).

Bonus mobili alla prova della CILA. Le verifiche da fare con il Caf

Per ottenere il bonus mobili, è necessario che l’immobile al quale i mobili e gli elettrodomestici sono destinati, sia oggetto di lavori di ristrutturazione, manutenzione straordinaria, recupero edilizio ecc.

Inoltre:

  • la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione deve precedere quella in cui si acquistano i beni;
  • non è necessario, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

Nello specifico, la detrazione bonus mobili spetta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto.

Per fare un esempio il bonus mobili 2024 deve essere collegato a lavori di ristrutturazione iniziati dal 1° gennaio 2023 in avanti.

In merito alla presentazione della CILA, laddove questa sia stata necessaria, l’acquisto dei mobili può avvenire anche nello stesso anno di presentazione della CILA stessa. Ma vale sempre la regola in base alla quale la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione deve precedere quella in cui si acquistano i beni.

Il contribuente dovrà comunque conservare seguenti documenti: ricevuta del bonifico; ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti
con carta di credito o di debito); documentazione di addebito sul conto corrente; fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Riassumendo…

  • Il bonus mobili spetta anche per le spese 2024;
  • la detrazione massima è pari a 2500 euro;
  • la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione deve precedere quella in cui si acquistano i mobili;
  • l’acquisto dei mobili può avvenire anche nello stesso anno di presentazione della CILA.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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