Bonus mobili: gli accorgimenti da seguire se si cambia casa

Il bonus mobili spetta anche in favore dell'inquilino che sostiene le spese di ristrutturazione in forza di un regolare contratto di locazione
3 anni fa
1 minuto di lettura
Obbligo POS, effetti anche sul bonus mobili (i rischi)

Cosa succede se una volta acquistati i mobili e gli elettrodomestici per i quali stiamo beneficiando del bonus mobili decidiamo di trasferirci dall’immobile oggetto di ristrutturazione?

Ebbene, in questo appofondimento noi di Investire oggi ti daremo una risposta ben precisa.

Il bonus mobili

Il bonus mobili è una detrazione Irpef del 50% su una spesa max di 10.000 euro (16.000 euro per l’anno 2021) sostenuta per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.

Difatti, il bonus spetta se abbiamo effettuato dei lavori di ristrutturazione dell’immobile al quale i mobili e gli elettrodomestici sono destinati.  Lavori di ristrutturazione che danno diritto al c.d bonus ristrutturazione.

Per ottenere il bonus mobili è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è necessario, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

Il bonus mobili se si cambia appartamento: si perde la detrazione?

Fatta tale ricostruzione, può accadere che, una volta sostenute le spese per la ristrutturazione che danno diritto sia al bonus ristrutturazione sia al bonus mobili, per svariate ragioni, l’inquilino abbia necessità di cambiare appartamento. Magari per motivi di lavoro.

Cosa succede se una volta acquistati i mobili e gli elettrodomestici per i quali stiamo beneficiando del bonus mobili decidiamo di trasferirci dall’immobile oggetto di ristrutturazione?

Ebbene, noi di Investire Oggi riteniamo che entrambi le detrazione, bonus mobili e bonus ristrutturazione, rimangano in capo all’inquilino che ha sostenuto le spese sia per la ristrutturazione sia per l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.

Ciò non toglie che sia sempre necessario conservare la documentazione a supporto delle due detrazioni.

Ad esempio, ai fini del bonus mobili, deve essere conservata la documentazione attestante l’effettivo pagamento e le fatture di acquisto dei beni con la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti.

Nello specifico, è necessario conservare:

  • la ricevuta del bonifico;
  • la ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

I documenti relativi alla dichiarazione di quest’anno vanno conservati fino al 31 dicembre 2026, termine entro il quale l’amministrazione fiscale può richiederli.

In caso di deduzioni o detrazioni ripartite in più rate, come il bonus mobili, il termine decorre dall’anno in cui è stata presentata la dichiarazione in cui è esposta la singola rata (circolare 7/e 2021).

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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