In caso di deduzioni o detrazioni ripartite in più rate, come il bonus mobili, il termine dei 5 anni per i quali deve essere conservata la documentazione, decorre dall’anno in cui è stata presentata la dichiarazione in cui è esposta la singola rata. Da qui, è importante capire qual è la documentazione da conservare ai fini del bonus mobili per mettersi al riparo da eventuali controlli del fisco.
Il bonus mobili
Il bonus mobili è una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
Bonus mobili: i documenti da conservare e i controlli del Fisco
I documenti relativi alla dichiarazione di quest’anno vanno conservati fino al 31 dicembre 2026, termine entro il quale l’amministrazione fiscale può richiederli.
In caso di deduzioni o detrazioni ripartite in più rate, come il bonus mobili, il termine decorre dall’anno in cui è stata presentata la dichiarazione in cui è esposta la singola rata (circolare 7/e 2021).
Da qui, è lecito chiedersi qual è la documentazione da conservare ai fini del bonus mobili.
Ai fini della detrazione deve essere conservata la documentazione attestante l’effettivo pagamento e le fatture di acquisto dei beni con la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti (Circolare 18.09.2013 n. 29/E, paragrafo 3.6).
Lo scontrino (documento commerciale) che riporta il codice fiscale dell’acquirente, unitamente all’indicazione della natura, qualità e quantità dei beni acquistati, è equivalente alla fattura.
Dunque, sintetizzando, è necessario conservare:
- ricevuta del bonifico;
- ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
- documentazione di addebito sul conto corrente;
- fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.