Il passaggio dal governo Conte bis all’esecutivo Draghi inevitabilmente comporta dei cambiamenti nella politica fiscale e sui bonus. Succede così che alcune misure annunciate e attese non trovino conferma. Ma ad aumentare la confusione dei contribuenti c’è “un vizio italiano”: quello di non cancellare le proposte di bonus. Semplicemente restano li, sospesi, in una sorta di limbo. E per chi non è esperto in materia fiscale risulta difficile capire se sono stati abrogati, se si attende che diventino operativi e se si può già fare domanda.
Questo a dire il vero succede non di rado anche in una continuità politica. Pensiamo a quanto accaduto con il bonus casalinghe. Ma è anche intuibile che l’instabilità politica e il passaggio ai vertici incrementa ulteriormente questo rischio. Come se già non fosse abbastanza quell’incertezza sui bonus confermati tra procedure poco chiare e requisiti incerti.
Orientarsi in questa giungla fiscale non è di certo facile.
Che fine hanno fatto il bonus smartphone e il bonus occhiali?
L’esempio più recente e più lampante di questa situazione riguarda il bonus smartphone e il bonus occhiali. La proposta aveva suscitato grande interesse e per qualche giorno, in seguito alla notizia, non si parlava che di questo. Anche in redazione ci avevano scritto molti utenti curiosi di saperne di più.
Ricordiamo brevemente che:
- il bonus smartphone, che doveva puntare a spingere in Italia la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, sarebbe dovuto spettare a nuclei familiari con Isee inferiore a 20 mila euro;
- il bonus occhiali (per il diritto alla vista) richiedeva un Isee non superiore a 10 mila euro. La promessa era di uno sconto di 50 euro.
Tutti i bonus che Draghi potrebbe cancellare (oppure no)
Ufficialmente nessuno di questi due bonus è stato cancellato. Quindi se da un lato Draghi non sembra fare nulla per sostenerli e portarli avanti, dall’altro una presa di posizione ufficiale di fatto non c’è stata.