Il bonus nido 2025 è in ritardo. Come canta Luca Carboni con il brano La nostra storia: “È sotto questo cielo che passano gli anni, divento ancora rosso come quando avevo 15 anni per dirti che vorrei sposarti dopo che abbiamo scelto il nome, così nostro figlio sarà il nostro testimone“.
L’amore verso i figli è un sentimento che matura ancor prima della loro nascita. Fin dal momento in cui una coppia scopre di essere in dolce attesa, infatti, inizia a nutrire sentimenti di gioia per l’imminente arrivo di una nuova vita. Allo stesso tempo non mancano possibili paure, per via della responsabilità che il ruolo genitoriale porta con sé.
Diventare mamma e papà, d’altronde, non vuol dire soltanto giocare o cambiare pannolini. È un vero e proprio lavoro che dura tutta la vita e che ricopre gli ambiti più disparati. A partire dall’alimentazione fino ad arrivare all’istruzione e al tempo libero, in effetti, sono davvero tanti gli aspetti che caratterizzano l’esistenza di un figlio e che si ripercuotono inevitabilmente sui genitori.
Quest’ultimi si ritrovano così a dover cercare la miglior soluzione possibile per gestire gli impegni privati con quelli lavorativi, come ad esempio l’asilo nido.
Bonus nido 2025 in ritardo: ecco cosa sta succedendo e quando sarà pagato
L’asilo nido si rivela essere un prezioso aiuto per tutti i genitori lavoratori, che possono svolgere la loro attività mentre i figli sono in un posto sicuro e che riveste un ruolo importante nel loro processo di crescita. Qui, infatti, i bambini iniziano a scoprire il mondo circostanze e ad avere le prime relazioni interpersonali.
L’accesso all’asilo nido, però, non è gratuito, bensì richiede il pagamento mensile di una retta. Proprio quest’ultima finisce, inevitabilmente, per pesare sulle tasche delle famiglie interessate. Da qui la decisione del governo di fornire un aiuto ad hoc, come il bonus nido.
Quest’ultimo è un trattamento economico a sostegno delle famiglie con figli fino a tre anni per cui pagano le rette per frequentare l’asilo nido. Si ha diritto a tale contributo anche per forme di supporto domiciliare, ovvero misure a sostegno dei bimbi che per motivi di salute o altre problematiche non possono frequentare un istituto scolastico in presenza.
L’importo del bonus nido differisce a seconda dell’Isee, fermo restando il limite massimo di 3 mila euro annui. Tale misura non viene riconosciuta in automatico, bensì bisogna presentare richiesta attraverso un servizio ad hoc, messo a disposizione sul sito dell’Inps.
Peccato che per l’anno 2025 tale procedura non sia ancora attiva. Gli anni passati, ricordiamo, già a febbraio l’istituto di previdenza attivava la piattaforma per presentare domanda per il bonus nido. Quest’anno, però, non è così.
Ritardo e zero notizie sul bonus nido
Nonostante la metà di marzo sia alle porte, purtroppo non ci sono ancora notizie in merito. Un ritardo che fa storcere il naso ai tanti genitori che sperano di ottenere il prima possibile delucidazioni in merito alle tempistiche per presentare richiesta per il contributo e soprattutto beneficiare del relativo pagamento.
In base alle ultime indiscrezioni in merito, l’Inps dovrebbe pubblicare apposita circolare e riaprire la piattaforma per presentare la domanda entro fine marzo. Se così fosse, le famiglie che hanno pagate le rette di gennaio e febbraio potrebbero beneficiare del relativo rimborso tra fine aprile e inizio maggio.
Al momento comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di ipotesi. Non resta che attendere il comunicato ufficiale da parte dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale per ottenere informazioni dettagliate in merito a tale contributo.