Dopo la pubblicazione della circolare del 6 dicembre scorso, con la quale è stata definita la procedura per richiedere la Nuova Sabatini 2023, il Ministero delle imprese e del made in Italy, ha pubblicato un avviso con il quale ha fornito indicazioni operative ben precise in merito al rilascio delle liberatorie da parte del fornitore dei beni rispetto ai quali l’impresa ha richiesto l’agevolazione. Infatti, il fornitore, è tenuto ad attestare che i beni agevolati con la Nuova Sabatini 2023, siano sono stati regolarmente pagati e pertanto nulla è più dovuto a fronte dell’acquisizione dei medesimi.
Vediamo quali sono le indicazioni fornite sulle liberatorie da parte del Ministero delle imprese e del made in Italy.
La Nuova Sabatini 2023
La Nuova Sabatini, ex art.2 del DL 69/2013, è un’agevolazione che mira a sostenere le imprese che intendono acquisire nuovi beni strumentali da impiegare nella propria attività produttiva.
Si tratta di un bonus che si basa sulla combinazione di due linee di intervento: finanziamenti agevolati e contributo statale in conto impianti rapportato agli interessi dovuti sugli stessi finanziamenti. Il contributo sugli interessi è calcolato considerando un tasso pari al 2,75%. Per gli investimenti “industria 4.0” il tasso considerato è pari al 3,575%.
Inoltre, rispetto agli investimenti ordinari, possono essere individuate ulteriore previsioni agevolative per i c.d. investimenti green e per quelli effettuati nel Mezzogiorno.
In particolare, la Sabatini green fa riferimento all’agevolazione in favore delle micro, piccole e medie imprese a fronte dell’acquisto, anche mediante operazioni di leasing finanziario, di: macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
La Sabatini Sud invece, spetta alle micro e piccole imprese che effettuano investimenti 4.0 nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In tale caso, il contributo in conto impianti sale dal 2,75% al 5,50%.
Nuova Sabatini. Indicazioni aggiornate sulle liberatorie del fornitore
Come accennato in premessa, il Ministero competente, ha pubblicato un avviso con il quale ha fornito indicazioni operative ben precise in merito al rilascio delle liberatorie da parte del fornitore dei beni rispetto ai quali l’impresa ha richiesto l’agevolazione.
Il fornitore oltre a quanto detto in premessa, deve dichiarare altresì che le forniture effettuate riguardano beni nuovi di fabbrica. Inoltre rispetto agli “investimenti green”, lo stesso fornitore deve dichiarare che i beni rientrano nell’ambito di un programma finalizzato a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi e che presentano una certificazione/i ambientale/i di prodotto riconosciuta/e a livello europeo. Rilevano le certificazioni come da sezioni 2A e 2B dell’allegato 6/C della suddetta circolare.
Alla luce delle modifiche apportate dalla circolare 6 dicembre 2022, n. 410823 all’allegato 4 “SCHEMA DI DICHIARAZIONE LIBERATORIA DEL FORNITORE”, il Ministero ha precisato che:
- per le domande presentate dalle imprese al soggetto finanziatore in data antecedente al 1° gennaio 2023, saranno accettate eventuali liberatorie predisposte utilizzando il precedente format ossia utilizzando il format di cui all’allegato 4 della circolare 15 febbraio 2017, n. 14036 e ss.mm.ii.;
- per le domande presentate dalle imprese al soggetto finanziatore a partire dal 1° gennaio 2023, è necessario utilizzare il format di cui all’allegato 4 della predetta circolare 6 dicembre 2022, n. 410823.
Si ricorda che la Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023, ha rifinanziato le risorse destinate all’agevolazione Nuova Sabatini, con un incremento pari a 30 milioni di euro per il 2023 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.