A chi si rivolge il bonus pannolini proposto dal Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale (CERGAS SDA) dell’Università Bocconi? A tutte le famiglie che hanno un anziano incontinente in casa e quindi affrontano la spesa per i pannoloni. Il bonus pannolini è quindi più propriamente un bonus pannoloni per incontinenti. La misura peraltro è già realtà in alcune Regioni, ad esempio in Piemonte.
Bonus pannoloni per incontinenti: quanto a famiglia?
L’idea di fondo è aiutare le famiglie a sostenere la spesa per l’assistenza agli anziani incontinenti contribuendo alla spesa per i pannoloni, così come il bonus bebè copre in parte quella per i pannolini neonati.
Il coordinatore del progetto Francesco Longo, del Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico della Bocconi ha spiegato che “Il Ssn spende 355 milioni di euro l’anno per fornire a 1,15 milioni di pazienti solo i due terzi dei pannoloni di cui hanno bisogno, spesso di scarsa qualità, costringendo le famiglie a sborsare di tasca propria oltre 280 milioni”.
Se dovesse essere esteso in tutta Italia il bonus pannoloni del Piemonte, alle famiglie sarebbe riconosciuto un importo compreso tra i 9 e i 56 euro per ogni paziente da spendere mensilmente utilizzando la tessera sanitaria. In questo modo, continua Longo, “la spesa pubblica resta invariata e pari a 27 milioni di euro al mese, ma si darebbe a ciascun paziente la libertà di utilizzare il proprio budget scegliendo il prodotto più adatto alle proprie esigenze tra una pluralità di fornitori accreditati”. Il modello inoltre classifica i pazienti in base alla gravità della patologia, puntualizza Marzio Zullo, esperto dell’Associazione Italiana di Uroginecologia (Aiug) e individua all’uopo “quattro livelli di incontinenza a ciascuno dei quali corrisponde un’indicazione sulla tipologia e il fabbisogno stimato di pezzi”.