Dopo le prime difficoltà iniziali, le domande per il bonus partita IVA (che include anche i lavoratori co co co) stanno andando a buon fine. I primi richiedenti hanno già ricevuto l’email di conferma della registrazione della domanda e ora si attendono indicazioni ufficiali sulle tempistiche di pagamento. I beneficiari si chiedono quando arriveranno i soldi del bonus 600 euro e, più nello specifico, se ci si può aspettare l’accredito entro il 15 aprile, come in un primo momento confermato dall’Inps o se, come prospettato dal Mef, bisognerà tenere conto dei ritardi dovuti al portale in tilt e, quindi, attendere la seconda metà del mese corrente.
In quali regioni ci sono bonus extra oltre ai 600 euro per le partite IVA
Partiamo dalle Regioni più colpite dai contagi: Lombardia e Piemonte. Qui, a dire il vero, non ci sono ancora disposizioni ufficiali. In entrambe, però, le giunte territoriali stanno lavorando per definire quanto prima le misure integrative. Quindi si aspettano aggiornamenti a breve. Attilio Superti, vicesegretario del Consiglio regionale lombardo, ha anticipato: “Siamo pronti con alcune proposte da sottoporre alla Giunta in discussione nei prossimi giorni”.
In Campania ai lavoratori a partita IVA nel mese di maggio sarà riconosciuto un assegno di mille euro: si tratta di un’erogazione una tantum che andrà appunto ad aggiungersi al bonus Inps. Ne usufruiranno, secondo le stime, circa 80.000 residenti, tra professionisti e lavoratori autonomi.
La Regione Sardegna ha stanziato 120 milioni di euro a sostegno delle famiglie isolane. Il bonus di 800 euro spetterà anche ai titolari di partita IVA con attività sospesa in seguito alle restrizioni dettate dall’emergenza Covid-19. Un bonus aggiuntivo di 100 euro è previsto per le famiglie numerose (da tre componenti in su) e sarà erogato dal Comune.
I bonus extra delle Casse previdenziali: a chi andranno
Oltre alle Regioni, anche le Casse previdenziali si stanno muovendo per aiutare i professionisti iscritti. L’Enpam ha previsto un bonus di mille euro per tre mesi a favore di medici e dentisti che hanno registrato un calo nel fatturato pari almeno al 33% rispetto all’ultimo trimestre del 2019, a partire dal 21 febbraio 2020.
L’Inpgi ha messo a disposizione una copertura di circa 42 milioni di euro da destinare ai sussidi per gli iscritti alla gestione separata. L’idea è quella di corrispondere un bonus una tantum di 500 euro, sempre a condizione che ci sia stato un calo nelle entrate non inferiore al 33% rispetto a quelli dell’ultimo trimestre dello scorso anno.