Un bonus pensionati per spingerli a scegliere l’Italia e non altri paradisi fiscali all’estero dopo aver smesso di lavorare. L’Inps cambia rotta e forse intuisce che sono in gran parte loro a far girare l’economia: è sbagliato definirli un peso anzi, al contrario, rappresentano una risorsa da “sfruttare”. E così Boeri studia una soluzione per contenere la fuga dei pensionati all’estero, dopo averli presi di mira sulla quattordicesima e le altre agevolazioni riservate ai residenti.
L’errore dell’Italia è che, invece che prevedere bonus per i pensionati che restano e quindi rendersi più allettante come Paese, finanzia quattordicesima e altre prestazioni assistenziali a chi trasferisce la propria residenza e spende la sua pensione all’estero.
Il presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero del Senato, Claudio Micheloni, ammette che la funzione dell’Inps non può essere “quella di alleggerire le casse svizzere o tedesche” e quindi si è detto disposto a rivedere le disposizioni in materia.
Pensionati in Italia, tasse agevolate per attrarli: la proposta della flat tax
In questo dibattito si inserisce Scelta civica, ricordando una sua recente proposta per applicare un regime di tassazione agevolata al 10% da riconoscere ai pensionati che si trasferiscono da noi. Boeri l’appoggia confermando l’importanza di concentrarsi sui flussi in entrata. Ma il Presidente Inps ci tiene a sottolineare che la sua non è una lotta contro i pensionati all’estero, fino a che si parli limitatamente di “prestazioni di tipo contributivo”. Il discorso invece cambia per le prestazioni assistenziali, tra cui la quattordicesima, che, per natura e scopo, dovrebbero essere ad appannaggio dei residenti e non spese all’estero favorendo l’economia di altri Stati. Questa infatti, conclude, è un’anomalia tutta italiana che pesa sulle casse dell’Inps.
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