Ci sono voluti oltre due anni per partorire il decreto attuativo del bonus plastica fino a 10.000. Un beneficio diretto alle partite IVA che contribuiscono a ridurre l’utilizzo di prodotti in plastica che hanno negativo impatto sull’ambiente.
Un credito d’imposta istituito con il decreto n. 196 del 2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2021 ed entrato in vigore il 14 gennaio 2022.
Le regole attuative sono contenute nel decreto Interministeriale 4 marzo 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 13 aprile.
L’impatto della plastica sull’ambiente
Prima di addentrarci nel bonus plastica fino a 10.000 euro, ricordiamo, che l’impatto ambientale dei prodotti in plastica monouso, come bicchieri e piatti, è profondamente negativo e persistente.
La produzione di plastica implica l’uso intensivo di risorse fossili, con il rilascio significativo di gas serra che aggrava il cambiamento climatico. Nonostante siano destinati a un uso brevissimo, i prodotti in plastica impiegano centinaia di anni per decomporsi nelle discariche e negli ambienti naturali. Durante questo lungo processo, si frammentano in microplastiche, particelle minuscole che contaminano gli ecosistemi terrestri e acquatici. Le microplastiche sono ingerite dagli animali, entrando nella catena alimentare e potenzialmente arrivando agli esseri umani.
Inoltre, la gestione inadeguata dei rifiuti plastici contribuisce alla loro accumulazione in grandi “isole” negli oceani, interrompendo la vita marina e le industrie che da essa dipendono, come la pesca e il turismo. La crescente consapevolezza di queste conseguenze ha spinto molti governi a promulgare leggi per limitare l’uso della plastica monouso, stimolando l’innovazione in materiali alternativi e più sostenibili. Questi sforzi sono cruciali per ridurre l’impronta ambientale della nostra società moderna e proteggere la salute del pianeta per le generazioni future.
Il bonus plastica fino a 10.000 euro, una soluzione
Tra gli incentivi finalizzati a ridurre l’utilizzo di prodotti in plastica monouso, si inserisce il contributo noto come bonus plastica fino a 10.000 euro.
Si tratta, ad esempio, di:
- tazze o bicchieri per bevande, inclusi i relativi tappi e coperchi;
- contenitori per alimenti;
- posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette);
- piatti;
- cannucce;
- agitatori per bevande;
- ecc.
Il beneficio è pari al 20% delle spese sostenute e documentate per i citati acquisti. È riconosciuto fino all’importo massimo annuale di euro 10.000 per ciascun beneficiario ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione nel Modello F24.
La domanda per il bonus plastica fino a 10.000 euro
I criteri e le modalità di attuazione del beneficio dovevano essere definiti con apposito decreto a cura del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE). L’emanazione doveva avvenire entro 60 giorni successivi al decreto che ha previsto il beneficio.
Il decreto attuativo del bonus plastica, invece, è arrivato ben oltre il citato termine di 60 giorni. È giunto il 4 marzo 2024 con approdo in GU del 13 aprile 2024. Previsto per le spese sostenute negli anni 2021, 2022 e 2023, per averlo sarà necessario presentare domanda tramite procedura telematica.
La richiesta sarà da presentarsi al MASE, nei tempi e secondo la procedura che dovranno ancora essere noti. In dettaglio, i termini e le modalità di presentazione dell’istanza e la documentazione utile allo svolgimento dell’attività istruttoria propedeutica alla concessione del beneficio saranno pubblicati sul sito del MASE stesso.
A chiusura delle domande, sarà pubblicato l’elenco dei beneficiari ammessi e la misura del contributo spettante ad ognuno sulla base del rapporto tra domande presentate e risorse disponibili.
Riassumendo…
- il bonus plastica fino a 10.000 euro è un credito d’imposta destinato alle imprese che riducono il consumo di prodotti in plastica monouso acquistando prodotti tra quelli di cui elencati nell’allegato, Parte A e Parte B, del decreto-legge n. 196/2021
- il credito si utilizza in compensazione nel Modello F24
- le regole attuative sono contenute nel decreto interministeriale 4 marzo 2024
- per averlo occorre presentare domanda con procedura telematica
- i tempi, la procedura e i documenti da allegare dovranno ancora essere resi noti.