La Legge di bilancio 2023 è in vigore dal 1° giorno di questo nuovo anno. Ritrova posto il bonus raccolta differenziata. Un beneficio che il legislatore ha deciso di (ri)finanziare per gli anni 2023 e 2024 stanziando risorse per ulteriore 10 milioni di euro.
Il bonus fu già previsto per gli anni 2019 e 2020 con la Legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 2018). Lo scopo della misura è quello di incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti non pericolosi dei processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione e di recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all’avvio al recupero energetico.
Tale bonus si sostanzia in un credito d’imposta riconosciuto a fronte dell’acquisto dei citati prodotti.
Legge di bilancio 2023, quali prospettive per i bonus
L’applicazione della norma originaria ha raggiunto gli obiettivi prefissati con una domanda pari a circa 4 volte le risorse disponibili. Ecco il motivo per cui si è deciso di rifinanziare nuovamente il bonus raccolta differenziata con la Legge di bilancio 2023, commi da 685 a 690.
Si tratta di un credito d’imposta pari al 36% delle spese sostenute (e documentate) dalle imprese per gli acquisti di:
- prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica;
- imballaggi biodegradabili e compostabili secondo la normativa UNI EN 13432:2002 o derivati dalla raccolta differenziata della carta e dell’alluminio.
Dunque, non tutti possono accedervi. Il bonus è diretto alle imprese e non alle persone fisiche senza partita IVA. Pertanto, non interessa le case degli italiani (come, ad esempio, il bonus psicologo) ma riguarda solo le imprese italiane.
La normativa UNI EN 13432:2002, ricordiamo, è la versione ufficiale in lingua italiana della norma tecnica europea EN 13432 del settembre 2000.
Essa indica i requisiti e i procedimenti per determinare le possibilità di compostaggio e di trattamento anaerobico degli imballaggi e dei materiali di imballaggio.
Come utilizzare il credito d’imposta
Come detto, il bonus raccolta differenziata è pari al 36% della spesa sostenuta e documentata. È, comunque, stabilito un limite massimo. Il beneficio non può essere superiore a 20.000 euro annuali per ciascun beneficiario.
Si deve indicare nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento del credito stesso. Inoltre:
- non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile IRAP;
- non rileva ai fini della deducibilità degli interessi passivi (articoli 61 e 109, comma 5, del TUIR).
Si utilizza esclusivamente in compensazione nel Modello F24 da presentarsi mediante i servizi telematici dell’Agenzia Entrate. L’utilizzo potrà avvenire a partire dal 1° gennaio del periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati effettuati gli acquisti dei prodotti ammessi.
A ogni modo sarà un decreto da emanarsi a cura del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy, a definire criteri e modalità di attuazione della misura.