Sono allo studio, da parte dell’esecutivo, nuove norme per l’abbassamento della pressione fiscale. Fra le tante novità, che vedranno la luce con la prossima Legge di Bilancio, vi è quella della modifica del Bonus Renzi.
Bonus Renzi: come funziona e come potrebbe cambiare
Il Bonus Renzi, sostanzialmente, si concretizza in un credito Irpef, fino ad un massimo di 960 euro, per i soggetti:
– Titolari di redditi da lavoro dipendente;
– Alcune categorie di titolari di redditi assimilati. Questi redditi:
– Non devono essere superiori a 26.600 euro;
– Non devono essere inferiori a 8.174 euro “soglia della cosiddetta no tax area”.
Attenzione: per redditi compresi tra 24.600 e 26.600 euro, spetta un Bonus inferiore a 960.
Per maggiore chiarezza leggi anche: “Restituzione Bonus Renzi: possibile rivalersi sul datore di lavoro che sbaglia?”.
Nuove fasce di reddito per richiedere il bonus Renzi
Al banco del nuovo esecutivo ci sarebbero 2 potenziali progetti:
1- Estensione dello stesso Bonus (di 80 euro mensili) anche per la fascia di reddito compresa tra i 26 mila e i 35 mila Euro e, in misura inferiore (intorno ai 40 euro mensili), anche per i percettori di redditi superiori ai 35 mila Euro;
2- Estensione del reddito ai percettori di redditi inferiori agli 8.200 euro (No Tax Area).
Entrambi i progetti sono volti ad alleggerire la pressione fiscale dei cittadini italiani, ma è chiaro come, a seconda del progetto che si intenderà attuare, verranno favoriti i ceti medi oppure i ceti bassi.