La Risposta n. 461/E del 2023 è stata occasione per l’Agenzia Entrate di ricordare l’esistenza di una detrazione fiscale riservata solo a determinati contribuenti. Si tratta del bonus restauro 19%.
Uno sgravio fiscale che si applica sulle spese sostenute per la manutenzione, protezione e restauro delle cose vincolate ai sensi Codice dei beni culturali e del paesaggio. Ne possono godere i soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro di tali beni.
Il bonus è cumulabile, entro un certo limite, con il bonus ristrutturazione 50% (su un massimo di spesa pari a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare).
Le spese devono essere tracciabili
Il bonus restauro 19%, dunque, spetta a fronte di spese relative alla manutenzione, protezione e restauro degli immobili c.d. vincolati. Dall’anno d’imposta 2020, ai fini della detrazione, è necessario che la spesa risulti pagata con strumento tracciabile. Quindi, ad esempio:
- bonifico ordinario (non serve il bonifico parlante);
- assegno;
- carta di credito;
- ecc.
Non è possibile avere il bonus nel caso in cui le spese risultano pagate in contanti.
Sono considerati obbligati a sostenere queste spese, i soggetti che vantano un titolo giuridico che attribuisca loro la proprietà, il possesso o la detenzione del bene oggetto dell’intervento conservativo. Se, l’immobile, ad esempio è dato in comodato, il soggetto astrattamente obbligato è il comodatario.
Bonus restauro 19%, quando scatta anche l’altro per la ristrutturazione
Come anticipato, il bonus restauro 19% è cumulabile anche con il bonus ristrutturazione 50%. Si pensi al caso in cui il soggetto proprietario della casa vincolata, sia obbligato a fare lavori sulla facciata esterna dell’edificio e allo stesso tempo fa altri lavori sull’edificio per i quali può avere il bonus ristrutturazione 50%.
Dai chiarimenti sulla cumulabilità bonus restauro 19% e bonus ristrutturazione 50% (Circolare n. 17/E del 2023), si evince che, in tal caso, la detrazione del 19% si applica sul 50% delle spese.
Inoltre, la riduzione del bonus restauro è da intendersi riferita esclusivamente alla parte di spesa per la quale il contribuente, contemporaneamente, fruisce anche del bonus ristrutturazione 50%. Pertanto, le spese per le quali non spetta tale ultima detrazione, in quanto eccedenti i limiti ivi previsti, possono essere interamente ammesse alla detrazione del 19%.
Riassumendo…
- il bonus restauro 19% è una detrazione fiscale che spetta a chi è obbligato a sostenere spese manutenzione, protezione e restauro delle cose vincolate ai sensi Codice dei beni culturali e del paesaggio
- la detrazione, dal 2020, spetta solo se le spese sono pagate con strumento tracciabile
- è cumulabile con il bonus ristrutturazione 50%, ma in tal caso il bonus restauro è tagliato della metà.