Bonus ristrutturazione anche senza acquisto casa: ecco quando è possibile

Se dopo il compromesso non si acquista casa ma nel frattempo erano stati pagati i lavori di ristrutturazione quali regole si applicano al bonus?
5 anni fa
1 minuto di lettura

Il bonus ristrutturazione presuppone interventi sull’immobile di manutenzione straordinaria. Nella quasi totalità dei casi è il proprietario ad eseguirli, perché, come si può facilmente intuire, è suo l’interesse ad apportare certe migliorie. Tuttavia potrebbe anche essere l’inquilino, in accordo con il proprietario, a sostenere le spese per i lavori e ad avere quindi diritto a recuperarne una parte mediante il bonus ristrutturazione. C’è un altro caso particolare sul quale l’Agenzia delle Entrate ha sentito di dover fornire chiarimenti.

Evidentemente si tratta di una fattispecie rara ma non impossibile.

Lavori di ristrutturazione prima del rogito: se l’acquisto non si perfeziona si perde il bonus della detrazione?

Sappiamo che in genere, prima del rogito notarile per l’acquisto di una casa, ci sono alcuni step attraverso i quali passa la compravendita immobiliare. Il rogito, infatti, è preceduto dalla proposta di acquisto e dal cd compromesso immobiliare (detto anche preliminare di acquisto). Soprattutto quando si acquista da costruttore potrebbe anche accadere che ad assumersi l’onere di coprire economicamente i lavori necessari sia il futuro acquirente. Dopo il compromesso può anche capitare che purtroppo le cose non vadano come sperato. In tal caso il promissario acquirente mantiene il diritto a detrarre la spesa anche se poi l’acquisto non si perfeziona alla fine. E’ uno scenario che si può prevedere ad esempio nella formula rent to buy se poi non si arriva all’acquisto.

Per approfondire leggi anche:

Che valore ha il compromesso per la detrazione sui lavori di casa?

Detrazione lavori di ristrutturazione: cosa succede se a pagare è l’inquilino?

Per completezza chiudiamo analizzando il caso visto in apertura: l’inquilino che paga i lavori di ristrutturazione per la casa in affitto ha diritto a portare in detrazione la spesa? La risposta è affermativa. Di norma quando questo accade in realtà le parti si accordano nel senso che l’inquilino recupera la spesa dei lavori scalandola dal canone di locazione.

Tuttavia potrebbe anche accadere che il proprietario, pur acconsentendo, non abbia alcun interesse alla realizzazione dei lavori. In questo caso l’inquilino, dimostrando di aver sostenuto personalmente le spese (tramite metodo di pagamento tracciabile), può recuperare in dieci anni una parte dei lavori.

La compilazione del modello 730 riguarda nello specifico le le sezioni III A e III B del Quadro E. Al rigo E41 andranno riportati l’anno in cui è stata sostenuta la spesa, il numero di rata e l’importo complessivo coperto.

Il diritto alla detrazione decennale si mantiene anche se scade il contratto di locazione.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema FISCO

Articolo precedente

BTp 20 anni, investimento profittevole o rischioso? Cedola generosa e prezzi bassi

Articolo seguente

Cos’è quel contratto finanziario che preoccupa la BCE e la spingerà a tagliare i tassi?