Bonus ristrutturazione: come garantirsi il 50%

Il bonus ristrutturazione ha percentuali di sgravio fiscale variabile negli anni futuri. Ecco come garantirsi la percentuale più alta
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2 mesi fa
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ristrutturare casa
Foto © Investireoggi

Il “bonus ristrutturazione” rappresenta una significativa agevolazione fiscale offerta ai contribuenti italiani, permettendo loro di ottenere una detrazione IRPEF per le spese sostenute in interventi edilizi specifici. Questa misura è regolamentata dall’articolo 16-bis, comma 1, lettera b), del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Le tipologie di interventi coperte da questa detrazione includono la manutenzione straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia, ma escludono le nuove costruzioni.

Dal 26 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2024, la detrazione per le spese di ristrutturazione edilizia è fissata al 50%, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.

Questo significa che i contribuenti possono recuperare metà delle spese sostenute, riducendo significativamente l’onere finanziario legato agli interventi edilizi.

Dal 2025 al 2027, la percentuale di detrazione sarà ridotta al 36%, con il limite massimo di spesa ridotto a 48.000 euro per unità immobiliare. Inoltre, per il periodo dal 2028 al 2033, è prevista un’ulteriore riduzione della detrazione al 30%, mantenendo invariato il limite di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare

In redazione è giunto un quesito.

“Salve, devo fare dei lavori di ristrutturazione sulla mia casa. Prevedo di iniziarli tra settembre/ottobre 2024. Le prime fatture saranno, quindi, tra novembre/dicembre. La ditta, per sue questioni contabili, mi ha detto che comunque dovrà emettere dette fatture nel 2024. Tuttavia, già mi ha accordato la possibilità di pagarle a gennaio 2025. Sono a chiedere, se così facendo godrò del bonus ristrutturazione nella misura del 36% oppure del 50%?”

Come pagare le spese

Il bonus ristrutturazione 30%, 36% o 50%, continuerà a rappresentare un’opportunità imperdibile per chi desidera migliorare la propria abitazione senza affrontare interamente l’onere finanziario degli interventi. Tuttavia, è essenziale essere consapevoli delle scadenze e delle condizioni specifiche imposte dalla normativa, per evitare di perdere i benefici fiscali offerti.

La detrazione deve essere distribuita in dieci quote annuali di uguale importo. Per poter beneficiare del bonus ristrutturazione, è fondamentale che il pagamento delle spese avvenga tramite bonifico parlante.

Questo tipo di bonifico deve contenere specifiche informazioni, tra cui

  • la causale del versamento (che fa riferimento alla normativa del bonus);
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • dati fiscali (partita IVA) dell’impresa o del fornitore che riceve il pagamento.

Bonus ristrutturazione: come garantirsi il 50%

La detrazione bonus ristrutturazione, anche se ripartita in 10 anni, è per cassa. Questo significa che la prima delle 10 quote di detrazione è goduta nell’anno d’imposta in cui avviene il pagamento della spesa. E poi via via nei successivi anni d’imposta si godono le restanti quote.

Ne consegue che, se il lettore paga le fatture nel 2025 la spese deve ritenersi “sostenute” nel 2025 e, quindi, la percentuale di detrazione applicabile sarà del 36%, salvo che il legislatore prorogherà il 50%.

Per essere certo che il lettore potrà avere il 50%, questi dovrebbe pagare le fatture nel 2024.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

1 Comment

  1. Buongiorno, mi accodo alla domanda del lettore. Vale anche per il tetto massima di spesa? Se ho superato al 31/12/24 i “nuovi” 48.800 euro di tetto massimo le fatture del 2025 (al 36%) potrò aggiungerle fino ad arrivare a 96.000 euro del “vecchio” tetto massimo? Ovviamente con inizio lavori partito nel 2024. Temo di no..
    Grazie saluti

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