Il trasferimento del bonus ristrutturazione 50% ai figli. È questo il tema del quesito giunto in redazione in questi giorni. Ci riferiamo alla detrazione fiscale riconosciuta a fronte di lavori edili finalizzati al recupero del patrimonio edilizio.
In dettaglio, il lettore ci fa presente di aver sostenuto nel 2020 spese di ristrutturazione sul quale sta godendo del bonus ristrutturazione 50% (sgravio fiscale il 10 anni). Per adesso ha goduto di 3 quote annue della 10 previste. Ne restano, dunque, altre 7 da riportare nelle future dichiarazione redditi. Lo stesso lettore ci fa presente che il figlio si è da poco sposato.
La detrazione è in 10 anni
Prima di rispondere sulla possibilità di trasferire il bonus ristrutturazione 50% ai figli, è necessario fare una panoramica generale sul funzionamento di questo beneficio fiscale.
Si concretizza in una detrazione da godere il 10 quote annuali di pari importo. Lo sgravio spetta a chi effettivamente sostiene la spesa dei lavori. È pari al 50% delle spese sostenute per i lavori e si applica su un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro per unità immobiliare.
È in vigore per spese fatte entro il 31 dicembre 2024. In assenza di proroga, per spese sostenute il bonus ristrutturazione dal 2025 scenderà al 36% su limite massimo di 48.000 euro per unità immobiliare.
Inoltre ricordiamo che prima del 17 febbraio 2023 era possibile optare, in luogo della detrazione fiscale, per lo sconto in fattura o cessione del credito. Il decreto-legge n. 61/2023 ha detto stop allo sconto e cessione a partire dalla citata data, salvo alcune deroghe.
Come trasferire il bonus ristrutturazione ai figli
Andando a rispondete al lettore e, quindi, alla possibilità di trasferire il bonus ristrutturazione 50% ai figli, occorre rifarsi ai chiarimenti sui bonus casa forniti dall’Agenzia Entrate (pagi. 17 Circolare n. 17/E del 2023).
Da tali chiarimenti si evince che l’unica strada percorribile è fare la donazione al figlio dell’immobile oggetto dei lavori di ristrutturazione.
- se nell’atto di donazione non è specificato nulla, le quote residue di detrazione si trasferiscono in automatico al donatario (in questo caso al figlio)
- viceversa, se si vuole che le quote residue restino in capo al donatore, ciò deve essere specificato nell’atto di donazione.
Con riferimento al secondo punto, se nell’atto di donazione manca l’accordo, la conservazione in capo al donatore delle detrazioni non utilizzate può desumersi anche da una scrittura privata, autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale a ciò autorizzato, sottoscritta da entrambe le parti (donatore e donatario) nella quale si dia atto che l’accordo in tal senso esisteva già dalla data del rogito.
Riassumendo…
- il bonus ristrutturazione 50% spetta a chi ha sostenuto effettivamente la spesa per i lavori edili
- è possibile trasferire il bonus ristrutturazione 50% ai figli solo donando a loro l’immobile oggetto dei lavori
- se il donatore vuole mantenere la detrazione in capo a se bisogna specificarlo nell’atto di donazione o in scrittura provata autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale.