Bonus ristrutturazione con IMU non pagata. Tra i documenti richiesti ai fini dei controlli sul bonus ristrutturazione, c’è anche la ricevuta di pagamento dell’IMU, vedi F24. In data 16 giugno scadrà la prima rata IMU ossia l’acconto 2023, il contribuente può decidere di pagare anche in unica soluzione, salvo poi effettuare il versamento a conguaglio laddove necessario.
Dunque, rispetto ai lavori avviati nel 2023, il Fisco potrebbe richiedere di esibire la ricevuta dell’IMU. Cosa succede se il contribuente che intende ristrutturare la propria casa, per qualsivoglia ragione non riesca ad effettuare il pagamento entro il prossimo 16 giugno?
L’acconto IMU al 16 giugno
L’acconto IMU in scadenza al 16 giugno, dovrà essere pagato sulla base dei mesi di possesso del 1° semestre.
Come da circolare del Ministero delle economia e delle finanze del 18 marzo 2020, n° 1/DF:
- l’imposta è dovuta per anni solari proporzionalmente alla quota e ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso;
- il mese durante il quale il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui è composto è computato per intero.
Il mese deve essere così computato: mese di 28 giorni, il mese è in capo all’acquirente se il possesso inizia entro il giorno 15 del mese; di 29 giorni, il mese è in capo all’acquirente se il possesso inizia entro il giorno 15 del mese; 30 giorni, il mese è in capo all’acquirente se il possesso inizia entro il giorno 16 del mese; di 31 giorni: il mese è in capo all’acquirente se il possesso inizia entro il giorno 16 del mese.
Imu e bonus ristrutturazione. Quali intrecci?
Detto ciò sull’IMU, c’è da dire che per usufruire del bonus ristrutturazione, è necessario porre in essere alcuni adempimenti.
Ad esempio, è necessario:
- inviare, quando prevista, all’ASL competente per territorio, prima di iniziare i lavori, una comunicazione con raccomandata A.R., tranne nei casi in cui le norme sulle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica preliminare alla Asl
- pagare le spese detraibili tramite bonifico bancario o postale, da cui devono risultare la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Per usufruire della detrazione, è sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.
Attenzione, il Fisco può effettuare dei controlli sulla documentazione relativa al bonus ristrutturazione e richiedere i seguenti documenti:
- le abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se queste abilitazioni non sono previste è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui deve essere indicata la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili;
- domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti;
- ricevute di pagamento dell’Imu, se dovuta;
- delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese, per gli interventi sulle parti condominiali;
- dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi;
- comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’Azienda sanitaria locale, se obbligatoria secondo le disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri;
- fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute;
- ricevute dei bonifici di pagamento.
Bonus ristrutturazione. Cosa si rischia se non si paga l’IMU o lo si fa in ritardo?
In base a quanto detto finora, tra i documenti richiesti ai fini dei controlli sul bonus ristrutturazione, c’è anche la ricevuta del pagamento dell’IMU.
Cosa succede se il contribuente non paga l’IMU e intende usufruire del bonus ristrutturazione?
Ebbene, in caso di controlli, il contribuente può perdere la detrazione; tuttavia, anche laddove il pagamento non venisse effettuato al 16 giugno, il contribuente, prima che sia attenzionato dal fisco con un avviso di accertamento o con un avviso bonario, può ricorrere al ravvedimento operoso IMU.
Riassumendo…
- L’acconto IMU scade al 16 giugno;
- la ricevuta del pagamento serve anche ai fini del bonus ristrutturazione;
- senza la ricevuta, il contribuente può perdere il bonus ristrutturazione;
- l’IMU può essere pagata anche in ravvedimento operoso;
- il ravvedimento è ammesso prima della notifica di un accertamento.