Dal 1° gennaio 2025, il panorama delle agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione edilizia subirà importanti cambiamenti. Tra le modifiche più significative, salvo cambio di rotta, c’è la riduzione della percentuale di detrazione, che scenderà dall’attuale 50% al 36%. A ciò potrebbe aggiungersi una revisione delle condizioni di accesso al beneficio.
Queste trasformazioni impatteranno in modo significativo tutti coloro che intendono avviare interventi di manutenzione e restauro sugli immobili di proprietà.
Cosa cambia dal 2025 per il bonus ristrutturazione
A partire dal 2025, se non ci sarà proroga, la percentuale di detrazione legata al bonus ristrutturazione sarà ridotta dal 50% al 36%, un taglio netto che avrà effetti rilevanti sulle future spese edilizie.
Detti cambiamenti potrebbero scoraggiare molti investitori e proprietari che stavano pianificando interventi edilizi, costringendoli a rivedere i propri progetti alla luce delle nuove regole fiscali. Tuttavia, non si esclude la possibilità che alcune modifiche possano essere integrate nella prossima Legge di Bilancio, soprattutto per tutelare gli interventi più rilevanti in ottica di efficientamento energetico e riqualificazione del patrimonio immobiliare.
Dal 2025 percentuale al 30%
Il governo ha già stabilito che il nuovo bonus ristrutturazione con aliquota ridotta al 36% rimarrà in vigore per tutto il triennio 2025-2027. Successivamente, dal 2028 al 2033, la percentuale di detrazione subirà un ulteriore decremento. Il bonus ristrutturazione passerà al 30%.
Questa misura sarà l’ultima fase di una progressiva riduzione degli incentivi fiscali volti a favorire una selezione mirata degli interventi, con l’obiettivo di indirizzare le risorse verso opere che contribuiscano a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, in linea con la direttiva europea sulle Case Green.
L’orizzonte temporale delineato dal governo mira a evitare continue proroghe e cambiamenti normativi, garantendo una stabilità che permetta ai contribuenti di pianificare con maggiore sicurezza i lavori di ristrutturazione. Tuttavia, sarà fondamentale valutare con attenzione l’impatto delle nuove aliquote sul mercato immobiliare e sull’economia del settore edilizio.
Bonus ristrutturazione 2025 solo sulla prima casa?
Nella sua attuale formulazione, il bonus ristrutturazione è accessibile per qualsiasi tipologia di immobile, senza distinzioni tra prima e seconda casa o tra categorie catastali. Di conseguenza, anche le abitazioni di lusso, ad oggi, possono beneficiare della detrazione fiscale. A partire dal 2025, però, le regole potrebbero cambiare sensibilmente anche sotto questo aspetto. Durante l’assemblea di Confindustria, la premier Meloni ha confermato l’intenzione del governo di limitare l’accesso al bonus ristrutturazione solo alla prima casa (abitazione principale).
Questa modifica potrebbe anch’essa avere un impatto significativo, poiché escluderebbe dal beneficio molte seconde case e proprietà in affitto, che fino a oggi potevano usufruire delle detrazioni per interventi di manutenzione e restauro. La revisione delle agevolazioni si allineerebbe alla volontà dell’esecutivo di evitare “bonus a pioggia” anche per i piccoli interventi, focalizzando l’attenzione sugli investimenti che contribuiscono in maniera più significativa agli obiettivi energetici e di sostenibilità.
Ciò si andrebbe ad aggiungere ad una possibile e più ampia nuova stretta sui bonus edilizi che potrebbe trovare posto nel prossimo decreto sugli incentivi, che nei prossimi giorni sarà discusso e varato dall’esecutivo.
Riassumendo…
- Riduzione detrazione: dal 2025, il bonus ristrutturazione passa dal 50% al 36% con limite spesa 48.000 euro.
- Validità: aliquota ridotta al 36% per il triennio 2025-2027, poi al 30% fino al 2033.
- Esclusione seconda casa: il bonus dal 2025 potrebbe essere reso accessibile solo per la prima casa, escluse seconde case e immobili di lusso.
- Obiettivi green: priorità a interventi che migliorano l’efficienza energetica, in linea con la direttiva Case Green.
- Modifiche Legge di Bilancio: possibili variazioni future per agevolare interventi di maggiore impatto energetico.