La Legge di Bilancio 2025, pubblicata ufficialmente in Gazzetta come legge n. 207/2024, introduce un’importante evoluzione per il bonus ristrutturazione, un’agevolazione fiscale che da anni supporta gli italiani nella riqualificazione delle proprie abitazioni.
Con modifiche alle aliquote di detrazione e ai limiti di spesa, il provvedimento traccia un percorso di cambiamento graduale, che diverrà pienamente operativo entro il 2028. Ecco un’analisi approfondita delle nuove regole e del loro impatto.
Bonus ristrutturazione: aliquote per abitazione principale e seconda casa
Una delle modifiche più significative al bonus ristrutturazione riguarda le aliquote di detrazione, che variano a seconda del tipo di immobile oggetto degli interventi.
- Spese anno 2025: per i lavori effettuati sulla abitazione principale, la detrazione resta al 50%, confermando l’approccio incentivante per chi punta a migliorare il proprio luogo di residenza abituale. Tuttavia, per gli interventi sulle seconde case, l’aliquota scende al 36%.
- Spese anni 2026 e 2027: in questo biennio, le aliquote subiscono una ulteriore riduzione. I lavori sulla residenza principale danno diritto a una detrazione del 36%, mentre per le altre abitazioni il beneficio fiscale scende ulteriormente al 30%.
A partire dal 1° gennaio 2028, il quadro cambia in maniera definitiva (salvo nuovi interventi legislativi). L’aliquota per il bonus ristrutturazione si uniforma al 30%, senza più differenze tra abitazione principale e seconda casa.
Questa graduale diminuzione punta a contenere l’onere fiscale per lo Stato, mantenendo comunque un incentivo per promuovere la manutenzione e l’efficienza degli edifici.
Cambiamenti nei limiti di spesa
Oltre alle aliquote, la Legge di Bilancio 2025 prevede modifiche ai massimali di spesa ammessi per ottenere la detrazione fiscale. Per spese sostenute fino al 31 dicembre 2027 rimane invariato il limite di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Questo tetto massimo consente ai contribuenti di pianificare interventi importanti, come ristrutturazioni strutturali o riqualificazioni energetiche, con un beneficio fiscale significativo.
Dal 1° gennaio 2028, iIl limite di spesa ammesso alla detrazione si dimezza, scendendo a 48.000 euro per unità immobiliare.
Gli obiettivi del restyling del bonus ristrutturazione
Le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 rispondono a esigenze molteplici. Da un lato, si mira a garantire la sostenibilità del bilancio pubblico, riducendo progressivamente l’entità delle agevolazioni. Dall’altro, l’intento è quello di continuare a incentivare i cittadini a migliorare il patrimonio immobiliare, sebbene con condizioni meno favorevoli rispetto al passato.
Il modificato bonus ristrutturazione introduce una maggiore complessità nella pianificazione degli interventi edilizi. Per ottimizzare i benefici fiscali, è fondamentale considerare alcuni aspetti, tra cui l’anno della spesa e dei lavori. Valutare anche l’eventuale cambio di residenza prima di iniziare i lavori e sostenere le spese.
Le novità non sono privi di effetti per l’intero comparto edilizio. Il settore delle costruzioni potrebbe subire una contrazione della domanda a partire dal 2028, quando le agevolazioni diverranno meno generose.
Tuttavia, il bonus ristrutturazione resterà, comunque, un pilastro fondamentale per sostenere il rinnovamento del patrimonio immobiliare italiano. La possibilità di ottenere detrazioni fiscali, anche se ridotte rispetto agli anni prima, continuerà a rappresentare un valido incentivo per migliorare la qualità abitativa e l’efficienza energetica delle case.
Riassumendo
- Aliquote variabili: Detrazioni al 50% nel 2025, poi riduzioni graduali fino al 30% nel 2028.
- Tipologia d’immobile: Aliquote più alte per abitazione principale, uniformate dal 2028 al 30%.
- Limiti di spesa: Massimale a 96.000 euro fino al 2027, dimezzato a 48.000 dal 2028.
- Tempistiche strategiche: Lavori anticipati entro il 2025 offrono benefici fiscali maggiori rispetto agli anni successivi.
- Obiettivo sostenibilità: Riduzione progressiva delle agevolazioni per contenere l’impatto sul bilancio pubblico.
- Effetto settoriale: Potenziale calo della domanda edilizia dal 2028, nonostante agevolazioni ancora attive.