Ecco quando è più facile scegliere il bonus ristrutturazioni classico rispetto al Superbonus 110% 

Pratiche più lunghe e certificazioni più rigide da produrre per il Superbonus rispetto al Bonus ristrutturazioni? Sembrerebbe sia così, a tal punto che c’è chi opta per il bonus meno favorevole. 
2 anni fa
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Per chi intende intervenire sulla propria unità immobiliare, cioè sulla propria casa, mai come adesso le possibilità di ottenere agevolazioni sono tante. Per i cittadini lo Stato offre diverse possibilità che vanno dal bonus ristrutturazioni al 50% al Superbonus 110% introdotto dal cosiddetto decreto Rilancio, uno dei primi interventi emergenziali del Governo per via della pandemia. Si tratta del noto DL 34/2020. Solo a leggere i due nomi delle misure balza all’occhio la differenza di percentuale, perché uno parla del 50% l’altro del 110%.

Fosse solo questo inevitabile che un contribuente propenda per il Superbonus. Ma ci sono tanti pro e tanti contro per ognuna delle due misure. A tal punto che non mancano casi in cui un contribuente, pur rimettendoci opti per quello che a tutti gli effetti è meno favorevole.  

“Buonasera, vorrei una risposta relativa a bonus ristrutturazioni e Superbonus 110%. Ho dato mandato ad un tecnico di avviare le pratiche per il Superbonus al 110% per sistemare casa. Voglio mettere il fotovoltaico, coibentare la casa con tanto di cappotto termico e cambiare i riscaldamenti. Poi dovrei andare ad operare sull’immobile ringiovanendolo con opere di ristrutturazione. Devo spendere un bel po’ di soldi e volevo sfruttare l’agevolazione massima. La mia pratica però sembra andare per le lunghe e il mio tecnico mi dice che è la burocrazia di questo Super-incentivo. Ho fretta di mettere mano a casa, e quindi mi chiedevo se con il bonus ristrutturazione classico potevo fare prima. Voi che dite, si può cambiare passando all’agevolazione meno favorevole?

Il bonus ristrutturazione, di cosa si tratta? 

Se il Superbonus è una misura abbastanza recente, il bonus ristrutturazioni invece è ormai una costante nel sistema fiscale italiano. Fu un decreto del Presidente della Repubblica, il n° 917 del 1986 a introdurre la possibilità di recuperare tramite sconto fiscale il 50% di quanto speso per le opere di ristrutturazione della propria casa.

Il meccanismo di questa ristrutturazione è ormai di pubblico dominio con la facoltà data ai contribuenti di ottenere un rimborso del 50% di quanto sostenuto tramite detrazione nella dichiarazione dei redditi. SI recupera il 50% di spese che comunque non possono superare i 96.000 euro. La detrazione può essere sfruttata in 10 annualità di dichiarazione dei redditi consecutive, in rate di uguale importo. Oltre che al proprietario immobiliare la detrazione può spettare al titolare di usufrutto, ai locatari, ai soci di cooperative, ad un imprenditore, ai familiari o conviventi di chi ha il possesso dell’immobile. Dal decreto Rilancio anche per il bonus ristrutturazione si può sfruttare lo sconto in fattura come alternativa alla detrazione fiscale.   

Il Superbonus 110% e come funziona 

Con il Superbonus si arriva a recuperare una cifra maggiore di quella spesa per le opere effettuate sulla propria unità immobiliare. Il tetto massimo di spesa resta quello dei 96.000 euro. Questo maxi bonus nasce per potenziare e sollecitare i contribuenti ad adottare interventi di riqualificazione energetica e di riduzione del rischio sismico degli edifici. È evidente che per sfruttare questo superbonus semplici opere di ristrutturazione non bastano. In questo caso si deve parlare di interventi trainanti ed interventi trainati. Tipologie di interventi che vanno effettuati congiuntamente. Rientrano nel campo di questo maxi bonus la posa del cappotto termico e la coibentazione del tetto, ma anche la sostituzione di un impianto di climatizzazione. Oltre a prevedere interventi piuttosto marcati sull’immobile, servono certificazioni tecniche per poter godere di questa maxi agevolazione. Senza considerare il fatto che la classe energetica della casa deve essere migliorata almeno di 2 volte.  

Perché qualcuno propende per il bonus ristrutturazioni

È evidente che i tempi di attesa e le procedure tecniche, tra autorizzazioni e certificazioni, per il Superbonus possono essere più lunghi del bonus ristrutturazione classico. E pertanto al netto del minor vantaggio che il vecchio bonus offre rispetto al nuovo, qualcuno potrebbe trovare favorevole il primo.

Oltretutto l’Agenzia delle Entrate ha già chiarito che il Superbonus per esempio, non è cumulabile con altre agevolazioni. In pratica Superbonus e bonus ristrutturazione non possono essere sfruttati entrambi. Dei due l’uno quindi. Ma sempre le Entrate hanno chiarito che se le opere su un immobile sono diverse e diversificate nel tempo, godere di più agevolazioni è possibile. Una cosa che sottintende come debba essere il contribuente interessato ad effettuare alcune opere a casa a scegliere quali vie utilizzare per sfruttare queste agevolazioni. Naturalmente il progetto tecnico utile al bonus ristrutturazione deve essere differente rispetto a quello del Superbonus.  

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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