In attesa delle novità sulle pensioni che il governo dovrebbe introdurre nella prossima legge di Bilancio, l’attenzione di alcuni lavoratori è rivolta alle misure oggi in vigore. Una di queste è la quota 103, che offre la possibilità di andare in pensione a chi ha raggiunto i 62 anni di età e completato i 41 anni di contributi. La misura è opzionale, poiché prevede delle forti penalizzazioni che potrebbero spingere molti a rimanere al lavoro. Inoltre, c’è un incentivo economico per chi resta al lavoro nonostante abbia raggiunto i requisiti prima citati: un bonus stipendio in arrivo ad agosto per chi non è andato in pensione e ha presentato domanda all’INPS.
“Buonasera, volevo maggiori delucidazioni relative al bonus Maroni per la pensione di quota 103. Ho completato i 41 anni di contributi lo scorso mese di giugno e ho 64 anni di età. Andare in pensione con quota 103 non mi conviene e volevo capire quando riceverò i soldi in più di stipendio che mi spettano, avendo raggiunto i requisiti di quota 103 ma rinunciando alla pensione. Non ho capito se devo presentare domanda e a chi, né quando il bonus sarà erogato.”
Bonus stipendio in arrivo ad agosto per chi non è andato in pensione
La pensione di quota 103 è stata prorogata per il 2024 con l’ultima legge di Stabilità. Tuttavia, nella proroga sono state inserite alcune limitazioni che rendono la misura piuttosto penalizzante. A tal punto che molti, come dimostra il nostro lettore, rinunciano a uscire dal lavoro per evitare tagli all’assegno.
Infatti, con la quota 103, il lavoratore ha la facoltà di uscire dal lavoro in anticipo a 62 anni con 41 anni di versamenti, ma la pensione è calcolata con il penalizzante sistema contributivo. Per chi ha oltre 18 anni di versamenti in epoca retributiva, la penalizzazione è elevata.
Inoltre, il trattamento non può eccedere quattro volte il trattamento minimo INPS, una forte penalizzazione per chi ha diritto a una pensione più alta.
La misura si rifà al vecchio bonus Maroni di un altrettanto vecchio governo Berlusconi, che prevedeva proprio un incentivo per restare al lavoro. Adesso, il bonus stipendio in arrivo ad agosto per chi non è andato in pensione con la quota 103 è in procinto di sortire i suoi effetti.
Pensione rimandata? Ecco come funziona l’incentivo e quando arriva
Il bonus sullo stipendio è stato confermato per il 2024 insieme alla proroga di quota 103. Si tratta di un incentivo per tutti coloro che, nonostante il diritto alla quota 103, decidono di continuare a lavorare. Nei prossimi giorni il pagamento del bonus dovrebbe iniziare, anche per chi ha maturato questo diritto nei mesi scorsi. Sono previsti anche arretrati sullo stipendio.
In pratica, il bonus è uno sgravio contributivo che spetta ai lavoratori che si trovano nelle condizioni prima citate, ma solo per la parte di contributi previdenziali a loro carico. Parliamo del 9,19%, che è l’aliquota contributiva a carico del dipendente. Lo stipendio netto aumenta con questo bonus perché i contributi trattenuti dal datore di lavoro diventano meno del solito 33%, che è l’aliquota contributiva.
Tuttavia, l’utile per molti non sarà pari al 9,19%, poiché grazie al taglio del cuneo fiscale, i dipendenti con redditi fino a 25.000 euro godono già di uno sconto del 7% sui contributi a loro carico. I dipendenti con redditi tra 25.000 e 35.000 euro godono di uno sconto del 6%. In pratica, molti dipendenti potrebbero ricevere il bonus stipendio in misura pari al 2,19% o al 3,19%.
Come presentare domanda all’INPS, regole e informazioni sul bonus pensioni
Il bonus riguarda tutti i dipendenti, sia del settore pubblico che privato.
Come specificato dall’INPS, la prima data di accredito del bonus è fissata per il 2 agosto prossimo. Naturalmente, per chi non ha ancora presentato domanda, è inutile attendere il beneficio. Come detto, si tratta di una facoltà che il lavoratore deve esercitare dietro presentazione della domanda.