Bonus sud: si compensa la TARI se lo prevede il comune

Se nel regolamento comunale è previsto il pagamento in F24 e la compensazione con tributi erariali.
4 anni fa
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contributi

Il bonus investimenti al sud è utilizzabile solo in compensazione in F24, indicando il codice tributo 6889.

 

L”F24 va presentato solo tramite il servizio telematico Entratel o Fisconline, pena il rifiuto dell’operazione di versamento. La compensazione del credito può essere esercitata a partire dal quinto giorno successivo alla data in cui è rilasciata la ricevuta attestante la fruibilità del credito.

 

Le imprese beneficiarie del credito d’imposta possono porsi il dubbio se con il  bonus si possono compensare i tributi locali, quale ad esempio la TARI.

Ebbene, noi di investire oggi ti spieghiamo come e quando è possibile utilizzare il bonus sud in compensazione della TARI.

Il bonus Sud

Il bonus investimenti al sud è stato introdotto dalla Legge n°208/2015, Legge di stabilità 2016.

 

Possono essere agevolati gli acquisti:

 

  • macchinari;
  • impianti e
  • attrezzature varie.

 

Tali elementi rientrano nella voce B.II.2 e B.II.3 dello stato Patrimoniale.

Soggetti beneficiari

Destinatari del credito d’imposta sono tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, art.55 DPR 917/86, TUIR, che effettuano nuovi investimenti destinati a strutture produttive situate nel mezzogiorno.

 

Anche i forfettari possono richiederlo.

 

In particolare,  Il bonus opera quale credito di imposta in favore delle imprese:

 

  • che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle region
  • Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

 

Ad oggi, l’agevolazione opera nella misura massima del:

 

  • 45% per le piccole imprese (costi ammissibili 3 mln),
  • del 35%per le medie (10 mln) e
  • del 25% per le grandi imprese(15 mln).

Al contrario, il credito opera nella misura del 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese situate nelle regioni di Abruzzo e Molise.

 

Detto ciò, nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016, il Credito è attribuito:  nella misura del 25% per le grandi imprese, del 35% per le medie imprese e del 45% per le piccole imprese.

Il bonus Sud è cumulabile con altri aiuti di Stato e con gli aiuti de minimis. Sempre, nei limiti dell’intensità o dell’importo di aiuti più elevati consentiti dalla normativa europea.

 

E’ ammesso il cumulo anche come il credito d’imposta investimenti in beni strumentali.

La richiesta del credito d’imposta

La richiesta del credito ‘imposta si effettuati presentando un’apposita comunicazione all’Agenzia delle entrate.

 

Difatti, con il modello “CIM 17 è possibile presentare la comunicazione per la fruizione dei seguenti crediti d’imposta:

 

  • credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno (art. 1, commi da 98 a 108, della legge n. 208 del 2015);
  • credito d’imposta per gli investimenti nei comuni del centro Italia colpiti dal sisma a far data dal 24 agosto 2016 (art. 18-quater del decreto legge n. 8 del 2017);
  • credito d’imposta per gli investimenti nelle zone economiche speciali – ZES (art. 5 del decreto legge n. 91 del 2017).

 

Qualora non sussistano motivi ostativi, l’Agenzia delle entrate comunica l’autorizzazione all’utilizzo in compensazione del credito d’imposta.

L’utilizzo in compensazione

Il bonus investimenti al sud è utilizzabile solo in compensazione in F24. Dobbiamo utilizzare il codice tributo 6889.

 

L”F24 va presentato solo tramite il servizio telematico Entratel o Fisconline, pena il rifiuto dell’operazione di versamento (circolare, Agenzia delle entrate, n°34/e 2016).

 

La compensazione del credito può essere esercitata a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito (l’autorizzazione).

 

L’ammontare del credito utilizzato in compensazione, anche in più soluzioni, non può eccedere l’importo risultante dalla ricevuta dell’Agenzia delle entrate, pena lo scarto del modello F24.

 

Attenzione, si può utilizzare solo il credito maturato ossia relativo agli investimenti già realizzati al momento della compensazione.

 

Come da comma 104 della Legge n°208/2015,

 

non si applica il limite di cui all’articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.

 

Di conseguenza, il credito di imposta in parola  può essere fruito annualmente senza alcun limite quantitativo. Dunque, anche per importi  superiori al limite di 250.000 euro applicabile ai crediti di imposta agevolativi.

 

Non si applica neanche il limite generale di compensabilità di crediti di imposta e contributi di cui all’articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, pari a 700.000 euro.

La compensazione con i tributi locali

Fatta tale ricostruzione, circa la compensazione del bonus sud con la TARI o altri tributi locali vale quanto segue.

 

E’ necessario far riferimento ai regolamenti comunali.

 

Se il regolamento prevede il pagamento in F24 (e non solo tramite MAV, bollettino postale, ecc) e la possibilità di compensare la TARI con crediti erariali allora possiamo procedere alla compensazione.

 

Naturalmente,  il dubbio operativo circa la compensazione dipende dal fatto che la TARI è un tributo locale mentre il bonus sud è vantato nei confronti dell’erario.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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