In pochi sanno che esiste un’agevolazione che consiste in uno sconto fino al 50% sul costo della corsa del taxi. La misura, oggi ribattezzata “bonus taxi” è stata introdotta con il decreto Rilancio e poi con il dl Infrastrutture. Ad ogni modo, lo diciamo fin da subito, la platea dei potenziali beneficiari è davvero ristretta. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Bonus Taxi, cos’è e a chi spetta
Il bonus taxi, sostanzialmente, consiste in uno sconto del 50%, ma fino ad un massimo di 20 euro, del costo della corsa del taxi o per servizi di noleggio con conducente, il cosiddetto Ncc.
Come già detto in apertura, il bonus taxi spetta soltanto ad alcune categorie di persone. In particolare, come previsto dal decreto ministeriale, l’incentivo spetta ai cittadini con mobilità fisica ridotta, patologie accertate, reddito Isee inferiore a 28 mila euro, disoccupati o in cassa integrazione, donne incinte e alle persone con più di 65 anni.
Come richiedere e utilizzare l’incentivo
È possibile richiedere il bonus taxi sul sito del Comune, inserendo i propri dati anagrafici. Una volta eseguita la registrazione, bisogna scaricare il QR Code da esibire al conducente.
Dopo aver effettuato la corsa, bisogna necessariamente pagare con carta di credito o bancomat.
Il conducente, con il suo smartphone, inquadrerà il QR Code del Buono viaggio e inserirà l’importo della corsa.
Attenzione, le risorse a disposizione sono limitate (20 milioni di euro). L’erogazione dei buoni viaggio avviene fino a esaurimento dei fondi disponibili per ogni Comune.
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