Bonus trasporti 2023, il decreto è in ritardo: quali conseguenze?

Si aspettava per il 14 febbraio 2023 il decreto attuativo del bonus trasporti 2023. Il ritardo avrà, comunque, conseguenze per chi viaggia
2 anni fa
1 minuto di lettura
Bonus trasporti

Il decreto sul bonus trasporti 2023 resta in tema dei “ritardi”. I pendolari che prendono treni, bus e aerei per andare a lavoro o, comunque, per spostarsi non devono fare i conti solo con i ritardi dei mezzi di trasporto ma anche con i ritardi del legislatore.

Doveva arrivare entro ieri, 14 febbraio 2023, infatti il provvedimento attuativo del contributo per l’acquisto di abbonamenti come rifinanziato dal decreto-legge n. 5 del 2023 (art. 4). Ma il provvedimento non c’è ancora.

Conseguenza è che non è possibile ancora sapere come e quando poter fare domanda per il bonus.

A pagarne le conseguenze, come al solito, sono i cittadini.

La prima edizione del bonus trasporti

Il bonus trasporti, ricordiamo, fu previsto per la prima volta dall’art. 35 del decreto Aiuti. Si sostanzia in un contributo, pari al 100% della spesa sostenuta (fino ad un massimo di 60 euro) per l’acquisto di abbonamento per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale nonché per i servizi di trasporto ferroviario nazionale.

In questa sua prima edizione è stato concesso per gli acquisti di abbonamento fatti entro il 31 dicembre 2022 e le modalità attuative sono quelle contenute nel decreto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 26 luglio 2022.

Per averlo bisognava fare domanda dalla piattaforma web del Ministero del Lavoro, accedendo con credenziali SPID o CIE (carta identità elettronica). Potevano fare richiesta le persone fisiche che nel 2021 avevano un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro.

L’edizione 2023 è in ritardo

Il decreto-legge n. 5 del 2023 (c.d. decreto carburanti) ha rifinanziato il contributo anche per il 2023 stanziando nuove risorse per 100 milioni di euro.

Rispetto all’edizione 2022, tuttavia, per il bonus trasporti 2023 cambia il requisito reddituale. Potranno averlo le persone fisiche con reddito complessivo del 2022 non superiore a 20.000 euro. Non cambia, invece, l’importo del contributo. Anche pe il 2023 sarà pari al 100% della spesa sostenuta, entro il limite massimo di 60 euro.

Quindi, se l’abbonamento costa 100 euro, il contributo sarà di 60 euro. Se l’abbonamento costa 50 euro, il contributo sarà di 50 euro.

Per avere il bonus trasporti 2023, comunque, bisognerà fare domanda tramite la piattaforma del Ministero del Lavoro. Bisognerà però aspettare il decreto attuativo che dovrà definire regole e tempi di richiesta.

Il decreto attuativo, come detto doveva arrivare entro ieri 14 febbraio 2023, ossia entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto carburanti (15 gennaio 2023).

Questo ritardo avrà conseguenze negative sul benefici. Infatti, per espressa previsione normativa, il contributo potrà essere utilizzato per abbonamenti acquistati nel periodo compreso tra la data di pubblicazione in GU del citato decreto direttoriale e il 31 dicembre 2023. Questo significa che più tardi sarà emanato il decreto attuativo più tardi i cittadini potranno godere del bonus trasporti 2023.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Rimborso aereo Lufthansa.
Articolo precedente

Gravi problemi informatici Lufthansa: è possibile chiedere il rimborso aereo

Calcolo pensione: non sbagliare anche tu, sulla pensione prendi di più, basta fare questa scelta
Articolo seguente

Maxi aumento pensione a marzo con arretrati, ma non per tutti: ecco la guida