“Ciò che siamo insegna ai bambini molto più di ciò che diciamo, ecco perché bisognerebbe essere ciò che vogliamo che i nostri bambini diventino“, affermava Joseph Chilton Pearce. Un compito, quello dell’insegnamento, che viene svolto ogni giorno da genitori e insegnanti. I primi sono i maestri di vita di ogni bimbo per tutta la sua vita, i secondi sono coloro che contribuiscono alla sua crescita, sia dal punto di vista educativo che della formazione.
Un ruolo importante che necessita tanto impegno e dedizione.
Bonus trasporti esteso anche ai docenti ma i requisiti 2023 sono più selettivi
Se è pur vero che l’insegnamento è passione per il proprio lavoro, allo stesso tempo non si può dimenticare il fatto che anche gli insegnanti sono persone e per questo motivo hanno a loro volta delle necessità personali da soddisfare. Proprio la retribuzione degli insegnanti, d’altronde, finisce spesso al centro delle critiche perché considerata troppo bassa. Per questo motivo le varie spese per raggiungere, ad esempio, la scuola possono finire per gravare pesantemente sulle loro tasche.
In tale ambito giunge fortunatamente un importante aiuto, ovvero il bonus trasporti. Quest’ultimo, dal valore pari a massimo 60 euro, può essere richiesto anche nel corso del 2023. Presenta, però, dei requisiti più selettivi rispetto all’anno passato. Entrando nei dettagli, così come si evince dal decreto legge numero 5 del 14 gennaio 2023, si tratta di un buono valido per acquistare:
“abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. […] Il buono di cui al primo periodo è riconosciuto in favore delle persone fisiche che nell’anno 2022 hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro. Il buono reca il nominativo del beneficiario, è utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento, non è cedibile, non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non rileva ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente”.
Rispetto al 2022, quindi, il requisito reddituale è sceso da 35 mila euro a quota 20 mila euro.