I bonus tv sono terminati giorno 12 novembre, con l’unica eccezione del bonus decoder a domicilio per gli ultrasettantenni. Lo ha dichiarato Ministero delle Imprese e del Made in Italy con un comunicato stampa del 8 novembre.
Tuttavia, se state pensando di acquistare una nuova televisione o un decoder di ultima generazione, forse vi conviene pazientare ancora un po’. Il Ministro Adolfo Urso ha fatto sapere di aver già richiesto il rifinanziamento di tutte le misure. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Bonus tv, rottamazione tv e zone montanare, cos’è e a chi spetta
Dalle ore 23.59 del giorno 12 novembre, la piattaforma messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate necessaria per presentare le richieste di accesso ai bonus tv non sarà più attiva. Non sarà dunque più possibile fare richiesta per i seguenti incentivi:
- bonus tv, pari a 30 auro a favore di nuclei familiari con ISEE inferiore 20 mila euro, da utilizzare per l’acquisto di una nuova televisione o di un decoder; (bonus che grazie al dl Aiuti bis passa a 50 euro);
- bonus rottamazione tv, pari al 20% del prezzo d’acquisto del nuovo televisore e fino a un massimo di 100 euro. Non è previsto alcun limite ISEE, ma sarà riconosciuto una sola volta per nucleo familiare e a condizione che si rottami un vecchio televisore;
- bonus zone montanare da 50 euro per l’acquisto di apparati satellitari di ricezione del segnale, per assicurare la visione della televisione anche alla popolazione delle comunità montane.
Ad ogni modo, secondo quanto chiarito dal Ministero stesso, rimarrà attivo solamente il bonus decoder a domicilio. Quest’ultimo, sostanzialmente, consiste in un contributo (fino a un massimo di 30 euro) a favore dei cittadini di età superiore a 70 anni, che percepiscono un assegno pensionistico annuo inferiore ai 20 mila euro, i quali potranno richiedere la spedizione del decoder direttamente a casa propria.
Si attende il rifinanziamento delle misure
Se state pensando di acquistare una nuova televisione o un decoder di ultima generazione, forse vi conviene pazientare ancora un po’.
Così come spiegato dal ministro Adolfo Urso:
“Abbiamo richiesto al Mef il rifinanziamento della misura, ha spiegato il Ministro Urso, perché riteniamo indispensabile assicurare ai cittadini la continuità di uno strumento che ha funzionato per agevolare questo delicato passaggio tecnologico”.
Le nuove risorse però rimangono in dubbio e si attendono nuovi comunicati da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.