In merito ai pagamenti per acquisti che danno diritto al bonus verde 2018 ci sono arrivate diverse richieste di chiarimento, sia dai contribuenti interessati in prima persona che dai professionisti del settore che, in alcuni casi, non sanno quale metodo di pagamento accettare dai clienti che vogliono aderire al bonus verde e quale IVA applicare su acquisti di beni e servizi. Pensiamo a vivai, agenzie di giardinaggio etc.
Ci scrive a tal proposito il responsabile di un’azienda che offre servizi di potatura, abbattimento alberi, impianti di irrigazione etc:
“Buongiorno,
le chiedo un chiarimento in merito all’IVA da applicare sulle fatture relative agli interventi che ricadono nel campo di applicazione del Bonus Verde.
Inoltre non c’è chiarezza sulla modalità di pagamento: le banche non hanno ancora aggiornato l’elenco delle causali dei bonifici parlanti e (secondo me) con leggerezza, esortano i propri clienti a procedere con i pagamenti utilizzando come causale quella della ristrutturazione edilizia.
Potrebbe per cortesia aiutarmi a fare un po’ di chiarezza?
La ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Cordiali saluti”.
Partiamo dal secondo punto del quesito perché è un aspetto di cui ci siamo già occupati di recente in un altro articolo: le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate in effetti confermano che su questo aspetto c’è una certa flessibilità. Oltre al bonifico quindi sono ammessi assegni e altri metodi tracciabili (no contanti).
Bonus verde 2018: quale IVA si applica?
Per quanto riguarda la possibilità di applicare l’IVA agevolata al 10% per gli interventi di sistemazione del verde invece dobbiamo frenare i facili entusiasmi. Nonostante le richieste in questo senso infatti non si è arrivati ad una simile misura quindi l’IVA resta la stessa, variabile in base al tipo di intervento. Qualche esempio pratico ci aiuta a capire meglio: si continuerà a pagare l’IVA al 22% sull’acquisto di piante, sugli impianti di irrigazione, sui serbatoi d’acqua e sui servizi di giardinaggio mentre per fruire dell’IVA agevolata per interventi di recupero del patrimonio edilizio è necessario che il terreno sia annesso al fabbricato residenziale (sia civilisticamente che a livello catastale) e che siano realizzate opere di natura edilizia e che siano considerabili manutenzioni straordinarie (esempio il rifacimento di un’aiuola attraverso opere murarie).
Per ulteriori informazioni sul bonus verde scrivimi all’indirizzo [email protected].