Ecco come il boom delle azioni in borsa può fare bene all’economia italiana

Il boom delle azioni in borsa può offrire sostegno all'economia italiana. Vediamo in quale modo finanza e mondo reale si parlano.
10 mesi fa
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Il boom in borsa delle azioni può fare bene all'economia italiana
Il boom in borsa delle azioni può fare bene all'economia italiana © Licenza Creative Commons

Da inizio anno, Piazza Affari segna un altro rialzo superiore al 10%. La borsa italiana aveva chiuso il 2023 con un guadagno di oltre il 28%, piazzandosi seconda tra le grandi del mondo solo dietro al Nasdaq. Il boom delle azioni italiane ha riportato l’indice Ftse Mib ai massimi dal 2008. La crisi seguita al fallimento di Lehman Brothers è stata finalmente cancellata. Sono serviti più di quindici anni. Per l’uomo della strada, queste notizie appaiono senza alcun collegamento con la realtà.

Siamo soliti sentire dire che la finanza sia un’economia “di carta”, altra cosa della cosiddetta economia “reale”.

Dal boom azionario all’economia

Che esista un certo scollamento tra le due realtà, è un dato di fatto che spesso perdura non poco. Grosso modo, tuttavia, le borse di economie che vanno bene, tendono anch’esse ad andare bene. E viceversa se parliamo di economie che vanno male. Un esempio classico lo offre proprio l’Italia: Pil in caduta dopo il 2007 e Piazza Affari ha seguito a ruota. Resta del 50% sotto i massimi dei primi anni Duemila. E se vi dicessimo che il boom azionario può dare una mano all’economia italiana?

In effetti, vi siete mai chiesti perché mai una società quotata in borsa si giovi di un eventuale aumento dei corsi azionari? E di riflesso quale vantaggio ne possa trarre l’intera economia? Senza spirito esaustivo, vi elenchiamo di seguito tutti i possibili benefici di un trend positivo della borsa.

Imprenditore accede più facilmente al credito
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Più fiducia tra fornitori e creditori

In primis, un boom azionario diffonde un senso di fiducia generalizzato. Tra una borsa che scende e una che sale, immagino che preferiamo un po’ tutti la seconda. E non parliamo solo e tanto di generica opinione pubblica, bensì di tutti i cosiddetti “stakeholders”, coloro che con le società quotate hanno a che fare a vari livelli.

I fornitori trovano più interessante offrire beni e servizi a una società che cresce in termini di valore di mercato. Una cosa è avere un cliente che vale dieci, un’altra un cliente che vale cento. Lapalissiano.

Per non parlare dei creditori. Le banche sono solite prestare denaro prendendo in pegno le azioni delle società debitrici. Va da sé che se il loro prezzo sale, anche l’erogazione del credito sarà più agevole, meno costoso e anche possibilmente di maggiore entità. Anche perché il segnale che arriva dal mercato è di fiducia. Lo stesso vale per gli obbligazionisti. Un boom azionario li spinge a comprare con maggiore favore i bond emessi. Pensate ai convertibili, il cui appeal dipende proprio dalle prospettive favorevoli per i corsi.

Più vantaggioso ricorrere al capitale di rischio

In generale, il boom azionario accresce le possibilità di ricorso al credito per le aziende. E questo sarebbe un bene per l’intera economia italiana, in quanto consentirebbe maggiori investimenti e stimolerebbe la crescita. Oltre ai debiti, anche raccogliere capitale di rischio diventa più facile e vantaggioso. Pensate a una società quotata, il cui prezzo delle azioni è salito di molto in un lasso di tempo non lungo. Essa può emettere nuove azioni e incassare una somma superiore a quanto avrebbe potuto in assenza del boom azionario. I soci di maggioranza hanno altresì la possibilità di limitare la diluizione del loro capitale, partecipando all’aumento parzialmente o affatto.

Un boom azionario rende più appetibili le IPO, vale a dire le nuove quotazioni in borsa. Nota dolente per l’Italia, dove le piccole dimensioni aziendali inibiscono lo sbarco a Piazza Affari per paura dei fondatori di perdere il controllo. Questi hanno la possibilità di incassare somme più elevate grazie alle migliori valutazioni medie del mercato e si espongono altresì a minori rischi.

Infatti, quando le azioni salgono, le scalate ostili diventano più costose. Ciò accresce la stabilità dell’azionariato da un lato e rende meno svantaggioso la quotazione in borsa. Essa aumenta l’efficienza gestionale, visto che il management deve rendere conto anche al mercato e ai controllori.

Benefici anche per i dipendenti
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Notizia positiva anche per i dipendenti

Avrete sentito parlare senz’altro di stock options. Sono piani retributivi a favore dei dipendenti, che consistono nel legare parte degli stipendi all’andamento in borsa del titolo societario. Un modo per renderli partecipi ai risultati aziendali. Quando i corsi sono depressi, tuttavia, non esiste alcun incentivo a varare simili piani, anche perché gli stessi beneficiari non li troverebbero convenienti e reclamerebbero ulteriori compensazioni. Un boom azionario stimola il ricorso alle stock options e favorisce la crescita delle retribuzioni. L’economia italiana ne avrebbe bisogno come il pane.

Ad oggi, sono poco diffuse in Italia e perlopiù relegate ai vertici aziendali. Serve un cambio di passo e di mentalità. Lo stimolo arriverebbe proprio dal boom azionario in corso, magari attraverso la negoziazione di una simile opzione in sede contrattuale tra sindacati e imprese. Una svolta per l’Italia dopo decenni di stagnazione salariale con effetti depressivi sulla domanda interna.

Benefici per l’indotto

C’è anche in gioco la reputazione aziendale. Quando le tue azioni salgono, la sensazione che si ha all’esterno di te è positiva. Se un’intera borsa cresce, gli investitori stranieri, oltre che domestici, ne risultano attratti. I capitali in ingresso si moltiplicano. Esistono, ad esempio, realtà come il settore informatico strettamente legate alle borse. Un boom azionario è capace di creare migliaia di posti di lavoro per potenziare il trading.

L'azionista si sente più ricco
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Boom azionario da stimolo per i consumi

Infine, come non citare l’effetto ricchezza.

Chi investe in borsa, ha in portafoglio asset di un determinato valore. Se a seguito di un boom azionario esso aumenta, l’investitore si percepisce più ricco. In economia, questo effetto psicologico tende a stimolarne i consumi. Ciò può portare a benefici per l’economia italiana, dato che a Piazza Affari i capitali sono perlopiù domestici e, quindi, il miglioramento dei prezzi si rifletterebbe essenzialmente sugli investitori/consumatori domestici.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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