Il debito pubblico nel mese di agosto compie un altro passo verso la soglia psicologica dei 3.000 miliardi di euro. Segna un aumento di 11,936 miliardi a 2.962,50 miliardi. Ma nello stesso mese le amministrazioni pubbliche hanno chiuso in attivo di 8 miliardi, mentre il Tesoro ha accumulato altri 19,76 miliardi di liquidità, portandola a 65,17 miliardi. Infine, scarti di emissione, variazioni dei tassi di cambio e indicizzazione dei bond legati all’inflazione hanno aumentato lo stock di altri 216 milioni.
Boom di entrate tributarie
Da questi numeri emerge che il debito ad agosto è cresciuto annualmente di quasi 105 miliardi, al netto delle variazioni delle disponibilità liquide.
Spesa pubblica corre troppo
E proprio i dati sulle entrate tributarie appaiono molto positivi. Se il debito ad agosto ha toccato l’ennesimo record, d’altra parte nello stesso mese esse sono salite del 13,4% (+7,4 miliardi) a 62,4 miliardi. Nei primi otto mesi del 2024, la crescita è stata del 5,5% a 371,7 miliardi. In valore assoluto, un aumento di 19,2 miliardi. Questo pone una riflessione ancora più seria sull’eccesso di spesa pubblica in Italia. Non sono le entrate a risultare insufficienti, bensì le uscite a lievitare senza sosta e ben oltre le nostre possibilità.
Ci sono altri dati che vale la pena attenzionare. A luglio, ultimo mese per cui risultano disponibili, gli investitori stranieri hanno acquistato altri 2,5 miliardi di titoli di stato, mentre i risparmiatori domestici hanno ridotto i loro acquisti netti di 71 milioni. C’è da dire, comunque, che nei primi sette mesi del 2024 i primi hanno effettuato acquisti di bond sovrani per quasi 75 miliardi e i secondi per altri 45,43 miliardi.
Debito agosto tra luci e ombre
Non possiamo più continuare a confidare sul retail domestico per emettere titoli del debito sempre più ingenti sul mercato. La capacità di assorbimento da parte dei risparmi privati interni è in fase di esaurimento. Saranno essenziali gli acquisti degli investitori istituzionali sia italiani che stranieri. Serve infondere fiducia sulla riduzione del deficit fiscale, che ancora si rivela gigantesco e con ritmi di crescita non sostenibili alla lunga. I dati sul debito ad agosto invitano alla prudenza, anche se le emissioni nette programmate dal Tesoro per questo ultimo trimestre sono negative. Segno che ci si attende una frenata al ricorso all’indebitamento.