Boom di rendimenti in asta, ma domanda solida: BTp 2031 al 3,50%

Rendimenti in asta in forte rialzo oggi con il BTp 2031 ad avere sfiorato il 3,50% dal 2,92% di dicembre. E lo spread si allarga.
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Rendimenti in asta in forte rialzo
Rendimenti in asta in forte rialzo © Licenza Creative Commons

Spread a 125 punti base, ai massimi da un mese e mezzo. E i rendimenti in asta risalgono drasticamente. Oggi, il Tesoro ha chiesto al mercato 5,75 miliardi di euro con l’emissione di due nuove tranche di altrettanti bond a medio-lunga scadenza. Ha offerto 2,75 miliardi del BTp 15 ottobre 2027 con cedola 2,70% (ISIN: IT0005622128) e 3 miliardi del BTp 15 novembre 2031 con cedola 3,15% (ISIN: IT0005619546). Il primo ha ricevuto offerte per 4,55 miliardi e il secondo per 4,88 miliardi, rispettivamente per 1,65 e 1,63 volte l’importo massimo offerto.

In totale, ordini per 9,43 miliardi, pari a un rapporto di copertura di 1,64.

Mercati nervosi, ecco i risultati dell’emissione

Nel dettaglio, i rendimenti in asta per il BTp 2027 sono saliti dal 2,35% di dicembre al 2,85% di oggi. Il prezzo di aggiudicazione è stato, infatti, di 99,67 centesimi. Per il BTp 2031 sono saliti dal 2,92% al 3,49%. In questo caso, il prezzo di aggiudicazione è stato di 98,10 centesimi.

C’è tensione sul mercato obbligazionario. Gli investitori sono nervosi per la risalita dell’inflazione praticamente in quasi tutte le economie avanzate, in attesa di conoscere il dato di dicembre per gli Stati Uniti. C’è la sensazione, per non dire la certezza, che la Federal Reserve sospenderà il taglio dei tassi di interesse. Ciò sta portando al rafforzamento del dollaro contro le altre divise mondiali e alla forte risalita dei rendimenti per i Treasuries lungo la curva. Il decennale americano oggi offre intorno al 4,80%, ai massimi da fine ottobre del 2023. Quando la Fed iniziò a tagliare i tassi nel settembre scorso, offriva il 3,62%.

Rendimenti in asta riflettono sell-off sui bond

Naturale che anche i rendimenti in asta seguono il trend, man mano che il Tesoro emetta nuovo debito. Il Bund a 10 anni, che era arrivato ad offrire poco più del 2% a inizio dicembre, adesso viaggia appena sotto il 2,60%. Una drastica inversione di tendenza in appena 40 giorni. Anche se il mercato continua a prevedere che per la fine di quest’anno i tassi di interesse nell’Eurozona scenderanno al 2% dal 3% attuale (sui depositi bancari).

La Banca Centrale Europea non seguirebbe la Fed, dunque. Proprio per questo stiamo assistendo alla fuga dei capitali dall’Eurozona agli Stati Uniti con contestuale crollo del cambio euro-dollaro e ascesa dei rendimenti sovrani in entrambi i mercati.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

1 Comment

  1. Buongiorno ho investito in btp 2046 ,48 e 49 pensando che allungare la scadenza fosse la cosa migliore.
    Duration,calo dei tassi e dello spread,diminuzione del rendimento ed aumento quotazione dei titoli in possesso ,tutto saltato e schizofrenico ed oggi pare essere tutto all’opposto con conseguenti perdite più da azionario che da obbligazionario.
    Sono disorientato ma questi mercati paiono in preda a schizofreniche oscillazioni e turbolenze che non si addicono a normali piccoli investitori autodidatti ma a rider di mercato azionario.
    Grazie per le informazioni che seguo sul Vs. Sito chiare e sempre interessanti ed utili.

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