Piazza Affari si mostra molto tonica quest’anno. Dall’inizio del 2021, guadagna poco meno del 17%. Ma l’aspetto più importante è un altro: la borsa italiana si è portata sopra i livelli pre-Covid. Rispetto al picco raggiunto nel febbraio 2020, prima che la pandemia facesse irruzione nel nostro Paese, l’indice FTSE MIB risulta oggi di circa il 5% più alto.
In altre parole, la borsa italiana si è messa alle spalle la crisi del Covid. Un’ottima notizia per chi investe. Non era successo con la precedente crisi del 2008-’09.
C’è entusiasmo tra gli investitori per la reazione apparentemente forte che l’economia italiana sta esibendo, con una crescita attesa per il PIL che sfiorerebbe quest’anno il 6%. Così come le altre economie dell’Eurozona, riusciremmo a cancellare le perdite provocate dal Covid entro l’anno prossimo. Anche in questo caso, un raffronto più che positivo con il post-crisi del 2008. A fine 2019 dovevamo ancora recuperare più di 4 punti di PIL rispetto al 2007.
Borsa italiana su e l’economia?
Ma l’eccesso di entusiasmo in questa fase rappresenta un rischio. L’economia italiana sta rimbalzando, ma i dati a cui stiamo facendo riferimento sono quelli relativi al primo semestre. Questa estate, ad esempio, il turismo non avrebbe compiuto quei passi in avanti che ci aspettavamo. Tra variante Delta e ripristino in giro per l’Europa di alcune restrizioni anti-Covid, l’afflusso di stranieri è rimasto bassissimo. Un ritorno ai livelli pre-Covid è atteso ormai non prima del 2023. Dunque, potremmo visualizzare tra qualche mese dati in rallentamento per il terzo trimestre.
E negli ultimi giorni sta crescendo la consapevolezza che alcune regioni con ogni probabilità ricadranno in zona gialla. Sicilia e Sardegna rischiano più e prima di tutte di rientrarvi dopo Ferragosto. Ieri, tanto per citare un dato lampante, i contagi tra i siciliani sono stati più di 800 e l’incidenza tra positivi e tamponi è esplosa al 9%. Lo spettro di nuove restrizioni, pur attenuate dall’uso del green pass obbligatorio e dalla bassa mortalità apparente dei contagi negli ultimi mesi, pesa sulle prospettive della nostra economia. Gli stessi USA, che sono ripartiti prima dell’Europa e con maggiore vigore, segnalano un rallentamento. Fino a quale punto sia solamente fisiologico lo sapremo tra qualche mese.