Il Tesoro ha raccolto oggi altri 7 miliardi di euro con l’emissione dei nuovi Bot a 6 mesi (ISIN: IT0005643009). Ha così incassato l’intero importo fissato alla vigilia dell’asta odierna. Ieri, 4,5 miliardi erano arrivati tramite il BTp short term e il BTp€i 2029 e domani sarà la volta di altri bond a medio-lungo termine per complessivi 9 miliardi. In tutto, le aste di questa settimana porteranno 20,5 miliardi. Una cifra imponente, come d’altronde si richiede per il rifinanziamento dell’ingente debito pubblico in scadenza e la copertura del deficit fiscale.
Prezzo di aggiudicazione e rendimento
Le richieste sono state per 10,37 miliardi, pari a un rapporto di copertura di 1,48.
Al precedente collocamento per il Bot a 6 mesi con scadenza 31 luglio 2025 era stato di 1,53. Il prezzo di aggiudicazione stamane è stato di 98,96 centesimi, che corrisponde a un rendimento lordo su base annuale del 2,268%. In calo dal precedente 2,536% e ai minimi dall’ottobre del 2022.
Scadenze superiori all’emissione
Il nuovo Bot a 6 mesi arriva a scadenza in data 30 settembre 2025 e sarà regolato il 31 marzo. Questo significa che la sua durata iniziale sarà di 183 giorni. All’asta supplementare di domani, riservata agli “Specialisti in titoli di stato”, sarà offerto un ammontare pari al 10% delle assegnazioni odierne. In pratica, l’emissione complessiva sarà fino ad un massimo di 7,7 miliardi, inferiore ai 9,35 miliardi di Bot a 6 mesi in scadenza nell’ultimo giorno di marzo. Questo implica che l’asta non aumenterà le dimensioni del debito pubblico italiano. Al contrario, tra rinnovo e scadenze queste si ridurranno con riferimento a questa specifica scadenza.
Tornando al rendimento, il Bot a 6 mesi ha offerto meno rispetto alle scorse emissioni e ciò segnala che sul tratto breve della curva dei tassi le opportunità di guadagno iniziano a farsi meno interessanti.
La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse all’inizio di marzo, portandoli al 2,50% sui depositi bancari. Probabile che farà altrettanto per almeno un paio di volte entro l’anno, sebbene ad aprile possa prendersi una pausa per valutare prima meglio l’andamento dell’inflazione nell’Eurozona tra dazi e riarmo.
Bot 6 mesi ancora relativamente generoso
Per quanto il Bot a 6 mesi renda poco, resta più generoso del tasso medio offerto dalle banche italiane a febbraio sui conti deposito. Esso si attestava al 2,49%, a fronte di un’imposizione del 26% contro il 12,5% applicata sui rendimenti sovrani. Al netto dell’aliquota, dunque, il conto in banca non andava oltre l’1,85% già un mese fa. Ciò spiega il recente successo del BTp Più, che ha attirato ordini per quasi 15 miliardi. C’è ancora tanta liquidità disponibile tra le famiglie in cerca di un impiego redditizio e che non trova riscontro in investimenti considerati apprezzabili.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
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