BoT a 12 mesi emessi al -0,513%, ecco perché è una buona notizia per tutti i nostri titoli di stato

Il successo dell'asta dei BoT di ieri è stato un ottimo segnale per i titoli di stato italiani, che suggella la credibilità del governo
3 anni fa
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Bot semestrale in asta ai massimi da marzo 2023
Bot semestrale in asta ai massimi da marzo 2023 © Licenza Creative Commons

Ieri, il Tesoro ha emesso all’asta BoT a 12 mesi, scadenza 12 agosto 2022, a un rendimento lordo del -0,513%. Il prezzo di collocamento esitato è stato, infatti, di 100,521. Si è trattato del dato più basso di sempre e, soprattutto, ha segnalato che i mercati hanno ritrovato la piena fiducia nel Bel Paese. Oggi, il titolo che scade il 14 luglio dell’anno prossimo offre un rendimento del -0,54%. Questi numeri dimostrano che gli investitori istituzionali come le banche stiano preferendo prestare denaro al governo italiano, anziché parcheggiarlo presso la BCE a tassi meno negativi.

La BCE ha fissato da tempo il tasso sui depositi overnight al -0,50%. Questo significa che le banche devono pagare per portare a Francoforte la loro liquidità in eccesso. Dunque, meglio l’Italia della BCE? Sembra incredibile solo a pensarlo. Nel novembre 2011, la crisi dello spread esplose definitivamente rompendo ogni indugio, allorquando il Tesoro emise BoT a 6 mesi al rendimento record del 6,4%.

Asta BoT e politica BCE

L’asta BoT di ieri ha archiviato una fase storica che si era protratta fin troppo sui mercati. Non siamo di certo fuori dai guai, tant’è che continuiamo a offrire i rendimenti sovrani più alti di tutta l’Eurozona. Ma almeno la percezione che gli investitori stanno avendo in questi mesi dell’Italia è non solo positiva, ma anche di un Paese dalla guida sicura e leader in Europa.

Da cos’altro è dipeso il successo dell’asta BoT? Certamente, dalla politica monetaria ultra-espansiva della BCE. Francoforte ha segnalato che non correrà ad alzare i tassi, tanto da avere ridefinito il target d’inflazione per guadagnare tempo. Al contempo, l’economia italiana sta crescendo a ritmi nettamente superiori alle precedenti previsioni, con la prospettiva di riportarsi ai livelli pre-Covid da qui ad un anno. Non era scontato e, soprattutto, questo scenario attenua i rischi sovrani.

Il rimbalzo del PIL non accompagnato da un aumento del costo del denaro da qui ai prossimi mesi sta portando agli acquisti dei titoli di stato italiani anche sul tratto a breve.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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