Bot e capital gain, come potrebbero cambiare le tasse sulle rendite finanziarie

Governo al lavoro in sordina per modificare le imposte sulle rendite finanziarie. Dai titoli di Stato alle azioni, tutti gli strumenti finanziari interessati dalla riforma fiscale.
3 anni fa
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sulle rendite finanziarie Il governo è lavoro in sordina sul riordino delle tasse sulle rendite finanziarie. In particolare su quelle derivanti da redditi da capitale, titoli di stato, obbligazioni, fondi, azioni, Etf, Buoni fruttiferi postali, ecc.

Il Mef, nell’ambito della delega sulla riforma fiscale, sta infatti approntando delle modifiche al prelievo fiscale sulle rendite finanziarie. L’obiettivo è quello di arrivare a una unica aliquota contributiva simile a quella del primo scaglione Irpef per redditi da lavoro.

Rendite finanziarie nel mirino del fisco

Il nostro ordinamento fiscale prevede oggi che gli interessi sui titoli di Stato ed equiparati siano tassati al 12,50%.

Vale a dire che per ogni 100 euro di interessi maturati, 12,50 euro finiscono nelle casse dell’erario, mentre al risparmiatore ne arrivano solo 87,50. Anche il capital gain relativo è tassato al 12,50%.

Il resto degli strumenti finanziari è invece tassato al 26%, compresi i dividendi, le cedole obbligazionarie e gli interessi sui conti correnti. Più del doppio delle rendite finanziarie pubbliche quindi.

Scopo del governo è quello di portare tutto al 23% in una unica aliquota, senza distinzione fra titoli di Stato e altri strumenti finanziari. Una mossa che al momento non trova d’accordo tutte le forze politiche e che si è arenata.

La riforma del fisco

Nel dettaglio il governo Draghi è intenzionato ad innalzare la tassazione delle rendite finanziarie sui titoli di Stato a livello del primo scaglione Irpef pari al 23%. Contestualmente si abbasserebbe l’aliquota di prelievo per tutti gli altri strumenti finanziari dal 26% al 23%.

A conti fatti, secondo le stime, l’operazione sulle rendite finanziarie produrrebbe maggiori incassi per circa 1,2 miliardi di euro all’anno per l’erario. Considerando che il risparmi degli italiani sono per la maggior parte investiti in titoli di Stato e strumenti finanziari equiparati, come i libretti nominativi e i Buoni Fruttiferi Postali (Bfp).

Anche questi ultimi godono infatti di una aliquota fiscale agevolata pari al 12,50%.

E, se la riforma andasse in porto come prevedibile, vi sarebbe un raddoppio del prelievo fiscale sugli interessi maturati. L’operazione a valle, per il singolo risparmiatore, sarebbe comunque mitigata da un maggior rialzo dei rendimenti a cui si sta andando incontro.

ve·nì·re

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verbo

come, be, come to, get, become, come out, arrive, occur, send, derive, be due, step, have got, be owed, cost

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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