“Un filo di tatuaggio sulle sopracciglia, un iniezione di botox nelle labbra, uno strato di extension tra i capelli, una spalmata di gel sulle unghie, una mano di liposuzione sulle cosce. La bellezza moderna ci accoglie nella sua divina metamorfosi dove nulla è ciò che appare“, afferma Fabrizio Caramagna. Tanti, in effetti, sono gli uomini e le donne che ricorrono a botox e chirurgia plastica pur di migliorare il proprio aspetto.
Dei piccoli interventi che sono in genere svolti per apportare delle modifiche a quelle parti del corpo che non piacciono, tanto da creare uno stato di disagio.
Botox e chirurgia estetica: si possono portare in detrazione?
Anche nel corso del 2023 si deve presentare la dichiarazione dei redditi che permette di portare in detrazione diverse sostenute sostenute nel corso dell’anno passato. Tra queste vi rientrano anche quelle per botox e chirurgia plastica? Ebbene, a fornire delucidazioni in merito ci ha pensato il 2 gennaio 2019 Fisco Oggi in risposta a un contribuente. Come si legge sulla rivista online dell’Agenzia delle Entrate, infatti, tra le spese sanitarie che permettono di beneficiare della detrazione Irpef del 19% si annoverano in determinati casi:
“anche quelle sostenute per interventi chirurgici, inclusi quelli di piccola chirurgia, che possono essere eseguiti in day hospital da parte di un medico chirurgo, con anestesia locale e senza necessità di alcuna degenza. In particolare, sono detraibili le spese sostenute per interventi chirurgici ritenuti necessari per un recupero della normalità sanitaria e funzionale della persona ovvero per interventi finalizzati a riparare inestetismi, sia congeniti sia dovuti a eventi pregressi (come, ad esempio, incidenti stradali, incendi), comunque suscettibili di creare disagi psico-fisici”.
Non tutte le spese per interventi di chirurgia plastica, pertanto, possono essere portati in detrazione.
Detrazione per figli a carico e documenti di spesa
A seconda della finalità per cui vengono svolti tali interventi, quindi, è possibile stabilire se possono essere portati o meno in detrazione in fase di elaborazione della dichiarazione dei redditi. Ove possibile, spetta una detrazione Irpef del 19% con franchigia fino a 129,11 euro, proprio come avviene per le spese sanitarie. Se la spesa è stata sostenuta da un figlio fiscalmente a carico potrà essere portata in detrazione dal genitore che ha provveduto al relativo pagamento. A tal proposito, sempre come sottolineato su Fisco Oggi:
“Nel caso in cui le spese siano certificate da più documenti, la detrazione spetta per l’intera spesa a condizione che il collegamento con l’intervento chirurgico risulti dai documenti di spesa o sia attestato dalla struttura sanitaria mediante integrazione degli stessi o mediante certificazione aggiuntiva”.