Botta e Risposta con Business Voices: come insegnare l’imprenditorialità nelle scuole

Abbiamo parlato di imprenditorialità e scuola con Monica Passini, Marianna Savoini e Silvana Macrì di Business Voices Italia Piemonte.
2 anni fa
6 minuti di lettura
Business Voices

Possiamo educare gli studenti all’imprenditorialità in modo nuovo a partire fin da subito, nelle scuole italiane. Generare idee innovative e più sostenibili per il nostro pianeta sarà indispensabile per il futuro del nostro paese.  

Un futuro più inclusivo e sostenibile, si intravede all’orizzonte grazie ai ragazzi della generazione Alpha e Z (nati dal 2022 fino al 1997). Secondo lo studio “Tecnologica, inclusiva e green: benvenuta Generazione Alpha!”, condotto da BNP Paribas Cardif e Friendz, Tech & Social company, le nuove generazioni sono più green, smart e attente alla relazione con il prossimo.

Grazie alle risorse intellettuali, tecnologiche e umane di cui dispongono le nuove generazioni abbiamo, infatti, la possibilità di ripartire e cogliere le sfide che il nostro tempo impone, comprese il generare nuove idee di impresa e nuove opportunità di lavoro, in ottica sostenibile. 

Abbiamo parlato di imprenditorialità e scuola con Monica Passini, Marianna Savoini e Silvana Macrì, rappresentanti di Business Voices Italia Piemonte.

Business Voices è un movimento no profit nato da BNI Italia, una rete di professionisti e imprenditori basata su una filosofia molto solida di business gave che conta più 11.000 membri nel nostro Paese

Gli imprenditori e i professionisti di Business Voices “adottano le scuole” di ogni ordine e grado e portano il fare impresa in classe (tramite l’esperienza di più professionisti) per dialogare con le menti che in futuro costituiranno la nostra società ed economia.

Come educare i ragazzi all’imprenditorialità

Monica Passini, imprenditrice ed executive director BNI oltre che forte sostenitrice del progetto Business Voices spiega: ” Per i giovani studenti italiani il 2023 è l’anno di un nuovo inizio: si apre, infatti, un tempo in cui possono tornare protagonisti, dopo aver trattenuto il respiro durante gli anni del Covid-19 e subito restrizioni in diversi ambiti della loro vita.

Ora che il conflitto russo-ucraino getta il nostro Paese in uno stato di perenne incertezza economica (e ideologica-culturale), vogliamo donare loro una nuova visione del mondo del lavoro e nuove possibilità oltre che un ambiente lavorativo, sociale e culturale migliore, dove possono fiorire nel senso più ampio.

I ragazzi devono trovare un ambiente protetto e potenziante, di fervore imprenditoriale, in cui superare quei limiti culturali e sociali limitanti che affliggono molto spesso il nostro Paese.

Per questo nasce Business Voices anche in Italia: un movimento di imprenditori locali, presente in tutto il Paese, creato senza scopo di lucro. 

Business Voice Italia: dar voce a nuove idee imprenditoriali

Solo in Piemonte siamo 670 membri molto presenti e attivi. Dal 2016 abbiamo creato in Italia 500 progetti, la metà dei quali nella parte sud del Piemonte e nemmeno il Covid ci ha fermati. 

BNI ha creato Business Voices un progetto no-profit orientato al servizio e alla restituzione del sapere imprenditoriale verso le comunità locali nelle quali operano i gruppi di lavoro BNI. Ci ispiriamo a Elisabeth Misner, moglie del fondatore di BNI Ivan Misner (definito dal New York Times il padre del networking moderno) per dare supporto alle scuole locali e ai bambini.

Vogliamo che i ragazzi si trovino in un ambiente capace di farli crescere come professionisti e come individui. Desideriamo creare un contesto che potenzi le loro caratteristiche, all’interno del quale trovare tutto ciò che serve per realizzare i loro progetti e sogni: per sé stessi, per le proprie famiglie e per i territori in cui vivono e a cui sono spontaneamente legati.

Siamo tutti immersi in un ecosistema, anche in termini aziendali: questo significa che ogni cosa fatta, ogni scelta presa, impatta anche sugli altri. Infatti, cerchiamo di far nascere tutto questo dal superamento della competizione a favore della collaborazione.

Fare azienda, dunque, significa avere una grande responsabilità collettiva e sociale: se crediamo aziende sane, creiamo una cultura aziendale più sana; se creiamo una cultura aziendale collaborativa, anche la società ne potrà giovare.

Desideriamo una cultura imprenditoriale e lavorativa nuova che dia modo di creare un sistema che permetta a tutti di crescere e di imparare a guardare oltre se stessi”.

Imprenditorialità del futuro 

Passini aggiunge “Vogliamo crescere i futuri imprenditori e professionisti fornendo loro opportunità concrete. Per questo siamo presenti nelle scuole: i bambini e i ragazzi di oggi sono gli uomini e le donne che un domani costituiranno la nostra economia.

A tal proposito, ogni gruppo di imprenditori che fa parte di BNI ha la possibilità di adottare una scuola, creare relazioni e portare un contributo a scopo totalmente gratuito.

In questo modo, i professionisti affiancano i giovani studenti di oggi per affrontare le sfide di domani e superare i limiti e le contraddizioni dell’attuale mondo del lavoro e, più in generale, della nostra società. 

Diamo supporto alle scuole nelle forme più diverse: organizziamo laboratori, doniamo materiale utile, organizziamo giornate di orientamento, supportiamo attività sportive e forniamo gratuitamente servizi professionali e medici”.

Creare nuovo lavoro e nuove imprese

Passini continua poi dicendo:”Un’altro nodo per noi importante da sciogliere è la creazione del lavoro: crearlo, quindi, non cercarlo.”

I numeri le danno ragione: i dati ISTAT 2022 confermano che nel nostro Paese le opportunità occupazionali si sono notevolmente ridotte nel corso degli anni e sono decisamente più basse di quelle europee.

Il tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni di età si è contratto in oltre quindici anni, passando dal 25.7% nel 2005 al 16.8% nel 2020  ( e dal 74.5% nel 2005 al 66.9% nel 2020 nella fascia di età tra i 30 ei 34 anni). Oltretutto, è ancora molto forte l’abbandono scolastico e il raggiungimento del solo titolo terziario 

È ora più che mai indispensabile essere guida di queste nuove generazioni che devono trovare il loro posto nel mondo e che un giorno diventeranno i protagonisti della nostra economia e della nostra società, creando nuove opportunità lavorative o nuove figure professionali.

 

“Abbiamo bisogno di persone che il lavoro lo inventino, in altre parole di nuovi imprenditori. Dobbiamo valorizzare i talenti andando oltre i pregiudizi sul fare impresa e sulla libera professione presenti in Italia.

Nelle scuole, deve passare il concetto fondamentale che fare business non è questione di fortuna o di nepotismo ma è la conseguenza di relazioni che si creano”, prosegue Passini.

Educare sì, ma con esempi concreti sull’imprenditorialità

Infine, Passini dice: “Durante i nostri incontri tendiamo a valorizzare quelle figure professionali che normalmente non sono considerate dai ragazzi aumentando la loro consapevolezza e capacità di inserimento lavorativo. 

Il nostro approccio resta, di base, completamente diverso rispetto a quello della scuola tradizionale. I nostri incontri in classe mostrano il dietro le quinte dell’attività imprenditoriale, basate su esempi concreti e spaccati di vita reale. Ma non solo le nostre esperienze personali: portiamo in classe anche campioni di fama mondiale come Daniele Cassioli.

Cassioli è uno sciatore nautico e dirigente sportivo italiano, non vedente dalla nascita. Ha conquistato 25 titoli mondiali, 27 titoli europei e 41 titoli italiani. E’ molto richiesto nelle scuole e colpisce sempre i ragazzi.

Le esperienze impattanti che proponiamo sono pensate per portare la realtà degli adulti nelle scuole, con un registro linguistico e un’attenzione alla loro visione delle cose e realtà che cambia dalle elementari agli studenti del liceo”.

Creare il giusto cv: un esempio di mentoring e creatività 

Marianna Savoini, life coach e responsabile clienti presso Generali Italia, attuale presidente del capitolo BNI Albatross di Vercelli (Piemonte), aggiunge: “Dopo il Covid volevamo metterci in gioco ed essere utili per i ragazzi. E per le scuole. 

Già l’anno scorso, nel 2022, abbiamo collaborato con il liceo artistico Alciati di Vercelli che si è mostrato disponibile a instaurare una progettualità condivisa con noi. La collaborazione sta proseguendo anche nel 2023.

Molti ragazzi in età scolare vogliono lavorare ma non sanno che cosa fare di preciso: per comprendere come sfruttare appieno le loro potenzialità abbiamo chiesto loro di realizzare un cv creativo, non solo nella forma ma nel contenuto. 

Il cv creativo aiuta a far emergere le soft skills e le competenze su cui i giovani possono puntare e ancora da potenziare. Ma non solo.

Utilizzando le nostre competenze, abbiamo creato delle sessioni di coaching e orientamento e abbiamo fatto emergere le loro competenze che vanno ben al di là delle esperienze formative apprese. Li abbiamo guidati, attraverso esercizi, giochi, esempi per trasformare in realtà le loro attitudini e indirizzarli verso un percorso professionale più definito”.

Orientamento e mentoring

Silvana Macrì, oltre a essere brand e visual designer, è coordinatrice del progetto di Business Voices di Vercelli assieme a Savoini e spiega:

“Stiamo facendo i primi passi avanti verso l’inserimento dell’orientamento e del mentoring nelle scuole.

E’ il metodo più semplice, facile e di grande efficacia per indicare agli studenti delle scuole la via più giusta da seguire per realizzarsi attraverso l’attività professionale che desiderano o quella più indicata in base ai loro talenti. 

Per quanto riguarda i progetti e gli esercizi pratici che abbiamo ideato, il cv creativo pone il focus su cosa i ragazzi vogliono comunicare di loro stessi e cosa intendono portare in superficie. In poche parole, cosa vogliono dare di loro stessi al mondo e come intendono realizzarlo nel mondo. Per farlo, hanno dovuto compiere un’analisi di chi sono, delle loro competenze e dei loro talenti. 

Capire che percorso professionale scegliere pone in continua evoluzione gli studenti. I ragazzi non devono subire le frustrazioni di questo momento di incertezza economica ma autodeterminarsi e vedere nuove occasioni di crescita e opportunità implementando le loro competenze trasversali.

I giovani dovranno orientarsi e riorientarsi più volte nella vita, non solo in questo momento di passaggio specifico o in questo difficile periodo socio economico”.

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.

bonus maroni per la pensione anticipata
Articolo precedente

La pensione anticipata 2023 e tutte le cose da conoscere. Anche quelle poco note ai più

Partite Iva, pioggia di lettere dall'Agenzia Entrate (cosa fare)
Articolo seguente

Controlli sulle partite iva. Verifiche anche su quelle già attive