L’ex ministro delle Finanze, Guido Mantega, è stato arrestato dalla polizia brasiliana, che vogliono interrogarlo per sapere se ci sia lui dietro alle politiche messe in atto negli anni passati nel paese, finalizzate a truccare il bilancio dello stato, attingendo ai conti delle aziende statali. Si tratta delle accuse alla base del processo di impeachment, che proprio questa settimana potrebbe portare alla sostituzione del capo dello stato, Dilma Rousseff, con il suo vice, Michel Temer. Mantega è stato il più longevo ministro delle Finanze dal ritorno del Brasile alla democrazia nel 1985, avendo servito il paese dal 2006 al 2015, a capo delle finanze statali sia nell’era del boom economico, sia in quella del rallentamento.
Impeachment Brasile inizia a giorni
Tutto lascia presagire che le cose finiscano nel peggiore dei modi per la presidente in carica, che questa settimana si trova ad affrontare un difficilissimo voto al Senato sull’impeachment, il quale ormai è atteso quasi scontato. Nel caso ciò accada, i poteri vengono trasferiti in capo al vice-presidente per un periodo massimo di sei mesi, il tempo necessario per dare vita al processo contro la Rousseff. Tuttavia, è molto difficile che questa riesca eventualmente a reinsediarsi alla carica. Salvo sorprese, entro la fine di questa settimana finirà l’era Rousseff e si aprirà la strada a elezioni anticipate, magari in autunno. Il primo obiettivo di Temer sarà il recupero della fiducia dei mercati. Per questo, tutta la squadra economica della presidente uscente dovrebbe essere sostituita con volti più “market-friendly”.