Minacciato risanamento conti Brasile
Non dimentichiamo che sulla Rousseff pende una dozzina di richieste di impeachment da parte di deputati e senatori, su cui il presidente della Camera, Eduardo Cunha, dovrebbe esprimersi a inizio 2016. Solo l’ipotesi del rinvio della decisione ha negli ultimi giorni calmato le acque agitate della finanza, la cui sfiducia sull’economia brasiliana cresce di settimana in settimana, come dimostrano i risultati delle indagini della banca centrale, contenuti del report Focus. La crisi fiscale a cui il governo sta solo di recente cercando di porre rimedio avrebbe bisogno di un clima politico del tutto diverso.
Il ministro delle Finanze,
Joaquim Levy, punta a raggiungere nel 2016 un avanzo primario dello 0,7% del pil, necessario per impedire che il deficit, già al 9%, continui a crescere. Tra le ultime ipotesi, non confermate, ma nemmeno smentite dallo stesso ministro, vi sono quelle di un rinvio da gennaio a giugno dell’aumento del salario minimo, così come di spostare da agosto a dicembre l’adeguamento degli stipendi pubblici. Per quanto la pulizia e lo sradicamento del fardello della corruzione non potrebbero che fare bene all’economia brasiliana nel medio-lungo termine, l’impatto potrebbe risultare abbastanza negativo, se si considera che da qualche ora è in manette uno dei più famosi magnati brasiliani con un patrimonio stimato da
Forbes in 2,2 miliardi di dollari, a capo della sesta banca più grande del paese e della prima banca d’investimenti in tutta l’America Latina.