A Bruxelles regna la miopia politica
Il governo Cameron aveva dovuto sudare sette camicie per strappare concessioni provvisorie a Bruxelles sulla limitazione dei benefici assistenziali nei confronti dei lavoratori UE da poco arrivati sul suolo di Sua Maestà. Germania e Francia avevano opposto strenua resistenza ai tentativi dell’ex premier conservatore di porre un argine agli ingressi indiscriminati, specie dall’Est Europa, in molti casi animati dalla volontà di sfruttare il generoso welfare state britannico, senza aver mai versato un solo penny di tasse e contributi a Londra.
La decisione della Germania punta a reagire al forte calo dei consensi dei cristiano-democratici della cancelliera di questi ultimi mesi proprio sul capitolo immigrazione, di cui sta beneficiando la destra euro-scettica dell’AfD, che per prima ha imposto il tema del turismo assistenziale al centro del dibattito pubblico tedesco. Tuttavia, che Berlino faccia a casa propria quello che ha impedito fosse concesso ad altri, con il risultato di spingere un partner rilevante sul piano geo-politico fuori dalla UE, è cosa che dovrebbe farci rifletter sul vuoto di lungimiranza e di ottusità politica imperanti a Bruxelles, che in molti casi sembra diventata ormai la seconda capitale tedesca. (Leggi anche: Intervista a leader euro-scettica tedesca)