Niente più progetti Erasmus in Gran Bretagna. Con l’uscita del Regno Unito dalla Ue, cambiano anche le regole per gli studenti che si recano oltre manica per motivi di studio.
Interessati molti italiani che hanno sempre considerato le università inglesi al top della gamma per imparare la lingua e per seguire approfonditi programmi di studio. Andare oltre Manica a studiare dal 2021 sarà più complicato e oneroso.
Sono gli effetti della Brexit che si traducono in particolar modo sugli spostamenti delle persone da e per la Gran Bretagna.
Programma Erasmus, serve il passaporto
Poiché la svolta più immediata delle Brexit riguarderà gli spostamenti, ne deriva che il programma Erasmus nel Regno Unito necessità di autorizzazioni. Dal 2021 la libertà di movimento cessa di esistere e per recarsi a Londra a studiare o semplicemente per seguire corsi estivi di apprendimento della lingua inglese servirà il passaporto.
Se poi ci si intrattiene più di tre mesi, occorrerà anche il visto per motivi di studio. I permessi saranno rilasciati al pari di quelli che l’Ue concede agli immigrati per motivi di studio e lavoro. Ma non è tutto. I consolati torneranno a controllare anche chi si reca in Gran Bretagna per motivi di studio.
Non basterà più aderire al progetto Erasmus, bisognerà anche dichiarare dove si andrà a vivere, quali mezzi di sostentamento si possiedono e perché si sceglie la Gran Bretagna come meta di studio.
Infine, non tutti potranno più recarsi liberamente oltre Manica per motivi di studio. Saranno riservate delle quote limitate per ciascun Paese straniero con liste di priorità legate al reddito disponibile (minimo 25.600 sterline).
I costi
Partecipare a un programma Erasmus in Inghilterra diventa un lusso. Mentre prima i costi erano ripartiti fra studenti e amministrazioni universitarie, ora tutto è a carico degli studenti.
Chi sogna Oxford e Cambridge o una delle tante altre università britanniche dove le presenze italiane sono una costante consolidata, dovrà fare bene i conti. Soltanto i più facoltosi potranno quindi permettersi di andare oltre Manica per partecipare a un progetto Erasmus. Occorrerà inoltre disporre di una assicurazione contro malattie e infortuni. Se infatti fino al 2020 fa far parte dell’Europea era garanzia di assistenza sanitaria, dal 2021 le cose cambieranno.
Chi è già residente in Gran Bretagna
Quanto a coloro che sono già residenti sull’isola (circa 4 milioni di europei, inclusi oltre 700.000 italiani), il mantenimento dei diritti pre Brexit resta soggetto all’iscrizione, al più tardi entro giugno 2021, nel registro del cosiddetto Eu Settlement Scheme, istituito in forma digitale presso l’Home Office a tutela di un trattamento equiparato a quello dei cittadini britannici.
Chi sta frequentando un progetto Erasmus potrà quindi portarlo a compimento ma poi dovrà rientrare in Italia.
Londra fuori dal programma Erasmus
Infine la Gran Bretagna ha annunciato di voler uscire dal programma Erasmus di scambi fra studenti europei, considerato troppo oneroso dal governo di Boris Johnson. Tale programma è stato utilizzato finora più dai ragazzi continentali per periodi di studio sull’isola che non dai giovani britannici attratti dagli atenei dei Paesi Ue.
Un programma che Londra ha annunciato di voler sostituire con un nuovo schema di scambi globali, allargato agli atenei americani o asiatici, e intitolato al matematico inglese Alan Turing (colui che svelò i segreti dei cifrari tedeschi di Enigma durante la Seconda Guerra Mondiale). Programma per il quale il ministro dell’Istruzione, Gavin Williamson, ha promesso uno stanziamento iniziale da 100 milioni di sterline, in grado di coprire dall’anno prossimo i costi di soggiorni di studio globali a 35.000 studenti isolani, contro i 15.000 circa dell’ultimo Erasmus.