Brutte notizie dall’inflazione: sale nell’Eurozona, ma in Italia resta allo 0,8% a maggio

L'inflazione risale nell'Eurozona a maggio, anche se resta allo 0,8% in Italia. E' un brutto segnale prima del board BCE.
6 mesi fa
1 minuto di lettura
Inflazione Eurozona a maggio in risalita
Inflazione Eurozona a maggio in risalita © Licenza Creative Commons

Ci sono brutte notizie dall’inflazione. L’Eurostat ha reso noto che nel mese di maggio è risalita al 2,6% nell’Eurozona dal 2,4% di aprile. Si è trattato del primo aumento su base annua in cinque mesi e sopra le attese del +2,5%. Ad avere trainato i prezzi al consumo nell’area al rialzo è stato il comparto energetico: +0,3% contro -0,6% del mese precedente. Anche il dato “core”, al netto di energia e generi alimentari freschi, è risalito al 2,9% dal 2,7%. In Italia, invece, l’inflazione è rimasta invariata allo 0,8%, il dato più basso nell’intera area dopo Lettonia (0,2%) e Finlandia (0,5%).

Rispetto ad aprile i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2%. Il dato “core” è sceso dal 2,1% al 2%.

Taglio tassi BCE a luglio ora improbabile

Non sono i numeri che avremmo voluto vedere prima della riunione della Banca Centrale Europea (BCE) del 6 giugno prossimo. Tra meno di una settimana l’istituto è chiamato a pronunciarsi sui tassi di interesse. Quasi scontato il taglio dello 0,25%. Il fatto è che dopo i dati sull’inflazione a maggio, i margini per un secondo taglio a luglio si sono ristretti, per non dire svaniti. In Germania, l’inflazione è risalita dal 2,4% al 2,8%, in Francia dal 2,4% al 2,7%, in Spagna dal 3,4% al 3,8% e in Olanda dal 2,6% al 2,7%. Questo ci dice che c’è stata un’accelerazione in quattro delle prime cinque economie dell’area. Cosa ancora più grave, i dati si allontanano ulteriormente dal target del 2% fissato dalla BCE.

Negli Stati Uniti le probabilità che la Federal Reserve tagli i tassi entro l’anno si stanno riducendo al lumicino. Per il mercato accadrà non prima di settembre e probabilmente a novembre. Per l’Eurozona ancora sconta tre tagli dello 0,25% ciascuno entro dicembre. Tuttavia, già il secondo arriverebbe soltanto a settembre e inizia a serpeggiare il dubbio persino per quel mese. Da qui al board di luglio la BCE avrà a disposizione i dati sull’inflazione anche a giugno.

Solo una netta inversione di tendenza, per quanto improbabile, riporterebbe in auge il dibattito sull’ulteriore allentamento monetario.

In Italia inflazione bassa e Pil in crescita

Nella mattinata di oggi l’Istat ha rivisto al rialzo il dato sul Pil italiano su base annuale dal +0,6% al +0,7% nel primo trimestre. Su base congiunturale è stata confermata la crescita dello 0,3%. Nel complesso, l’economia italiana si sta rivelando in condizioni invidiabili: crescita sopra la media e con un’inflazione ben al di sotto per l’ottavo mese consecutivo. Purtroppo per noi, comunque, contano le medie. E sebbene ci potremmo permettere tassi di interesse più bassi, non li otterremo fintantoché i valori non scenderanno anche presso le altre economie dell’area.

[email protected] 

 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

detrazione spese 730
Articolo precedente

Come scaricare le spese funebri nel 730: guida pratica alla detrazione

Certificato di Societe Generale per Investire sull'e-commerce con guadagno bidirezionale
Articolo seguente

Investire sull’e-commerce con guadagno bidirezionale